Facile, facilissimo. A essere forti con i deboli e debole con i forti si impara da piccoli, quando la prepotenza sembra l’unico modo per farsi valere. Ma quando si parla a nome di tutti i sardi, nel momento in cui si rappresentano tutti i sardi, allora le cose sono pericolosamente diverse.
Ieri l’assessore regionali dei Trasporti (che non funzionano) Antonio Moro, presidente del Partito sardo d’Azione, lo stesso di cui il presidente Solinas è segretario in tandem con Salvini, ha messo in scena un suo personalissimo show a nome, però, di tutti i sardi. Dopo aver chiamato telecamere amiche, ha accolto nel suo ufficio la manager di Trenitalia Francesca Caradonna, a cui voleva giustamente chiedere conto dei disservizi sul treno Olbia-Cagliari dove i passeggeri hanno denunciato di aver viaggiato in piedi o seduti a terra per 4 ore e mezzo (niente di nuovo, insomma): “La invito a sedersi, anche se dovrei dirle di restare in piedi come i pendolari per vedere l’effetto che fa”. E ancora: “Non ho ancora sentito chiedere scusa per quello che è successo”.
E lui, Moro, quando pensa di chiedere scusa? Quando pensa di chiedere scusa ai sardi per averli rappresentati, perché in quel momento purtroppo li rappresentava tutti, in modo così poco isituzionale? Quando pensa di chiedere scusa per un atteggiamento tracotante nei confronti di una donna, che forse è usuale all’interno del suo partito svenduto alla Lega ma non certo giustificabile in sedi istituzionali che vanno onorate e rispettate anche con i comportamenti? E quando pensa, Antonio Moro, di chiedere scusa per costringere i sardi a viaggiare via aereo o nave fra ritardi, disservizi, biglietti salasso e una continuità aerea che è allo sfascio? O per obbligarli a stiparsi in navi improbabili come in un carro bestiame?
Quello andato in scena ieri è stato un siparietto imbarazzante, costruito per umiliare l’avversario, per di più in questo caso una donna.
In Sardegna, dopo essere stati distrutti da 3 anni e mezzo di gestione Lega, i trasporti passati alla gestione Psd’Az sono ancora di più un disastro. Non funzionano quelli interni, non funzionano quelli verso l’esterno, le compagnie aeree fanno quello che vogliono e i sardi sono costretti a subire.









