Si susseguono messaggi e pensieri circa la prematura scomparsa di Roberto Cabras, precipitato da una scogliera a Castiadas tre giorni. Una morte con ancora tante, troppe ombre, sulla quale la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta. Il dolore per la morte del giovane agente immobiliare cagliaritano ha colpito amici, familiari e anche la madre dei suoi dei suoi figli, la ex moglie Simona Pili, che ha affidato ai social una lunga lettera piena di rabbia, rammarico, sofferenza e amore per Roberto.
“Scrivo queste righe con un cuore spezzato dal dolore e da un vuoto che sembra incolmabile. La tua decisione ci ha lasciati con tante domande, tanto silenzio e mille pezzi di vita che restano sospesi. Seppur le strade della vita ci abbiano divisi, resterai per sempre il padre dei nostri bambini. Il tuo lavoro era tutto per te: lo amavi, lo respiravi, lo portavi dentro come un’identità. Ma quel lavoro, che ti dava senso, ti ha anche consumato. Ti ha portato via tanti momenti , ti ha reso distante, preoccupato”, scrive Simona.
“Qualcuno ha detto: “Sembrava così felice.” Perché è così che si presenta il malessere : mascherato. Un sorriso all’esterno, un abisso dentro. Nessuno vede davvero quanto può diventare buio quel tunnel in cui ci si ritrova, dove la luce scompare e ogni via d’uscita sembra impossibile. Tu eri lì dentro, in quel tunnel nero, e forse nessuno è riuscito davvero a raggiungerti. Il tuo silenzio era un grido che non abbiamo saputo ascoltare.
E forse , e questo lo dico con rabbia e con dolore non eri circondato da persone davvero valide. Persone capaci di fermarsi, di vedere oltre l’apparenza, di tenderti una mano vera.
Forse c’erano solo presenze superficiali, che non hanno saputo leggere il tuo malessere o che hanno preferito ignorarlo, per i loro interessi. E questo fa ancora più male, perché so che quando si è fragili, avere intorno anime vuote può essere fatale. Come lo è stato per te”.
E poi, il riferimento alla cosa più importante, il futuro dei loro figli: “Ma ora, io sono qui. Io sono rimasta. E io sarò la forza dei nostri figli. Rimasta sola a crescerli, sento il peso immenso di questa responsabilità, ma so che posso farcela. Non sono sola, e grazie a questo potrò essere ancora più forte per Martina e Francesco.
Dirò a loro che il loro papà era un uomo dedito al lavoro, che ha lottato fino all’ultimo ma che ha perso la battaglia contro un dolore troppo grande. Non ti giudicheranno, perché capiranno che alle volte il cuore è fragile e ha i suoi limiti. Gli insegnerò a capire anche quanto è importante chiedere aiuto, condividere il peso, non restare mai soli
E cresceranno certi che, nonostante tutto, c’è una mamma che non li lascerà mai. Sarò io a costruire con loro un domani fatto di coraggio, memoria e amore. Sarò io a sostenerli, a dire:“Possiamo farcela, insieme.”
E conclude con ultimo toccante messaggio: “Ti lascio andare con l’augurio che finalmente tu abbia trovato pace. E sappi che grazie a te e anche nonostante te oggi più che mai so quanto sia importante essere presenti, ogni giorno, per chi amiamo.”









