La Regione abbandona il Galsi, autorizzando la Sfirs a uscire dalla compagnia e cedere agli altri soci la quota dell’11,5 per cento. L’intenzione è comunque quella di procedere alla realizzazione della rete del gas attraverso altre vie, utilizzando gli oltre 11 milioni di euro recuperati con la cessione delle quote societarie, oltre ai 660 milioni di euro stanziati anni fa per realizzare le reti del gas. L’annuncio è stato fatto oggi dall’assessore regionale al Bilancio Raffaele Paci, illustrando la delibera approvata questa mattina. Lunedì prossimo, 19 maggio, è in programma un incontro al Mise col sottosegretario Claudio De Vincenti al quale verrà posta la questione della realizzazione della dorsale indispensabile per la metanizzazione.
“L’uscita da Galsi non vuole in alcun modo interrompere il processo di metanizzazione – ha precisato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – anzi usciamo proprio per rilanciare la realizzazione della rete del gas nell’isola, al momento l’unica Regione in Italia ancora senza accesso al metano. La delibera adottata oggi ci consente di ragionare sulle alternative, in una situazione in cui tecnologia e mercato del gas sono cambiati, e le soluzioni che sembravano ottimali in passato ora non lo sono più. L’isola ha bisogno del gas, non del Galsi”. Secondo l’assessore Paci “il progetto del metanodotto è fermo da tempo, bloccato dal mancato via libera sui permessi sia sul suolo italiano , sia sua quello algerino. Non possiamo stare fermi: aspettare il Galsi significherebbe stare dietro a una chimera. Nel caso, invece, dovesse concretizzarsi, e a questo punto noi non ci saremo, potremmo comunque acquistare in un secondo momento i metri cubi di gas necessari”.











