Non solo non funziona nulla, e per prenotare una visita specialistica si rischia di dover aspettare anni interi. Ma, al danno la beffa, i cittadini sono costretti anche a pagare per l’incapacità di chi gestisce le aziende sanitarie della Sardegna. Lo dimostrano i 162 milioni di euro dei 630 complessivi in assestamento di bilancio, destinati a saldare la voragine di debiti delle Asl della Sardegna.
Incredibile ma vero, va così: la sanità è allo sfascio totale, non c’è nulla che funzioni, non ci sono servizi, i ricoveri sono una chimera e persino le cure oncologiche sono a rischio, ma i sardi sono costretti a spendere 162 milioni di euro per pagare i debiti causati da chi, piazzato solo ed esclusivamente per logiche politiche, è totalmente incapace di gestire le cose anche dal punto di vista finanziario.
E chi pensava di aver nel Businco di Cagliari il riferimento di eccellenza nella cura dei tumori, si metta l’anima in pace e prepari le valigie: l’assessore Bartolazzi l’ha detto molto chiaramente, il Businco non esiste, è fuori dalla rete Alleanza contro il cancro. Debiti sì, servizi no: è questo il triste risultato della devastazione della sanità da parte della politica.













