La protesta dell’insegnante no vax fuori dalla scuola di Sinnai: “Come i cani, non posso entrare”

Cartello appeso al collo e tanta, tanta rabbia. Rita Contu, maestra elementare, inscena una protesta fuori dalla scuola primaria sinnaese: “Non è possibile fare tamponi ogni tre giorni, il vaccino non è obbligatorio: il green pass non garantisce sicurezza”


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Si è presentata davanti alla scuola nella quale insegna da anni con un cartello appeso al collo: “Io non posso entrare”, questa la scritta che campeggia sotto il disegno di un cane con, sopra, il simbolo del divieto di accesso. Rita Concu, maestra elementare, ha deciso di manifestare e protestare così contro l’obbligo del green pass. Niente lezioni, per lei, e niente stipendio perchè non è vaccinata: “Oggi io non posso entrare, come recita il cartello che ho al collo. Perchè? Sono un’insegnante, lavoro in questo istituto da tredici anni, ho superato cinque concorsi, ho una laura in Scienze biologiche e un master, ma non ho il green pass. Un lasciapassare, un documento che non dà sicurezza dal punto di vista sanitario ma che serve solo ad obbligare a fare il vaccino, o fare il tampone tre volte alla settimana e clinicamente non è possibile”, dice la maestra, tenendo una lettera tra le mani e rivolgendosi ai genitori che stanno facendo entrare i figli nell’istituto sinnaese di via Ligabue.
“Il vaccino non è obbligatorio, ho scelto di non farlo, e non è stata la scelta più facile. Risulto assente ingiustificata e verrò sospesa, senza stipendio. È una sensazione strana presentarsi a scuola e non poter entrare, si chiama discriminazione. Oggi viene leso il mio diritto di lavoro, come il diritto ai miei alunni di avere la loro maestra in classe”.


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