Cagliari, sempre meno ristoranti cinesi in città dopo il boom degli anni ’90. Complice la crisi, ma anche l’espandersi di altri locali gastronomici multietnici, indiani e messicani in primis. Ma c’è chi resiste, come lo storico ristorante cinese “La Pagoda”, di via Cavour, a due passi dal Consiglio regionale. Un piccolo locale nel cuore della Marina, tra i primi che hanno aperto in città, nel 1998. “La crisi si fa sentire anche per noi – spiega uno dei titolari, Jin Jian – Per ora resistiamo”.
Jin Jan è arrivato da Shangai nei primi anni ’90. Con lui la famiglia in cerca di fortuna. Incassi record nei primi anni, poi la concorrenza ha ridimensionato il numero di clienti. “Nel quartiere ci sono tanti locali – continua Jin Jian – e questo ci ha penalizzato negli ultimi anni: i nostri clienti sono soprattutto cagliaritani. I turisti preferiscono gustare la cucina sarda”. E poi c’è la crisi che ha colpito anche il settore gastronomico cinese. Un motivo in più per adeguarsi ai tempi. “Da un po’ di tempo proponiamo il menù all you can eat – sottolinea il ristoratore orientale – Si pagano 18,50 euro e si mangia tutto quello che si vuole”. Tra i piatti della cucina cinese più richiesti i famosi involtini primavera, gli spaghetti di soia e il pollo con le mandorle. Ottimi anche il pollo alla thay e il misto mare alla thay, con un occhio alla cucina piccante thailandese. Positivo il giudizio su Cagliari. “Una città accogliente – conclude Jin Jian – con persone solari, non siamo mai stati trattati male”.













