Uno dei “lati” dai quali inizia la movida di cittadini e turisti è piazza Yenne. Riqualificata dal Comune e già invasa per via del bel tempo, è uno dei centri nevralgici del relax e del divertimento serale. Raffaella Giamberduca, 45 anni, da venti gestisce una geleteria: vede davanti ai suoi occhi vacanzieri che entrano uno dopo l’altro e “benedice”, per l’appunto, la movida: “La presenza di tante persone porta movimento e colore, e la città migliora. Non è chiasso, anzi. Qui è una zona sempre controllata dalle Forze dell’ordine, non c’è un tipo di clientela che può creare disturbo. Forse è una movida diversa dalle zone della Marina”, ipotizza la 45enne.
Che comunque mette un punto fermo sul dibattito “movida uguale caos”: “Un gruppo di persone che escono e che chiacchierano all’aperto non fanno certo rumore, è solo vociferare. La movida, per Cagliari, è solo un arricchimento”. Che non può piacere, però, a tutti: “C’è chi preferirebbe avere più tranquillità, ma allora basta non vivere più nel centro e scegliere di andare in una zona più riservata”.









