La forza delle donne sarde: laurea, famiglia, master e il contratto, a tempo indeterminato, tanto ambito, rincorso e, finalmente, conquistato. “Ogni mese ho preso 6 voli aerei, sono partita armata di tiralatte, mettevo il latte in bottigliette di acqua la sera e il venerdì sera tornavo a casa, con i miei litri di latte, ed il lunedì ripartivo a Roma”.
Scrive alla redazione di Casteddu Online, ha appena concluso un master di I livello in coordinamento delle professioni sanitarie dopo anni in cui ha lottato con forza e tenacia per realizzare il suo sogno di mamma e di professionista. E c’è riuscita. Una storia che per motivi di privacy, legati anche alla sua posizione in ambito professionale pubblico, condividiamo senza specificare le generalità.
Segue la storia di Beatrice “Laurea quinquennale a ciclo unico in scienze biologiche nel 2003 a 24 anni. Dottorato di ricerca in chimica terminato nel 2007 ma nel frattempo mi sposo nel 2004.
Nel 2007 rimango in attesa della mia prima figlia quando già, aderendo al programma ‘master and back’, mi ero iscritta al master di II livello in epidemiologia a Roma. Fine 2007 nasce mia figlia e le viene diagnosticata una cardiopatia congenita ma stringendoci in famiglia, parto per il master.
Poi grazie al programma cui avevo aderito inizio a lavorare in Asl come biologa Co.Co.Co. Partecipando, poi, a selezioni continuo a lavorare in Asl ma in Asl i concorsi sono solo per dirigenti biologi e oltre alla laurea mi serviva anche la specializzazione.
Ma la specializzazione per i biologi non è come per i medici: non si viene retribuiti e viene richiesta una frequenza obbligatoria di 38 ore settimanali. Ma avendo famiglia come potevo non lavorare?
Nel 2011, intanto, nasce la mia seconda figlia.
In Asl come biologa non avevo speranze e allora decido di iscrivermi ad una triennale per poter partecipare ad un concorso pubblico e così nel 2015, con una figlia di 8 anni ed una di 4, un marito (che era un figlio), una casa ed un lavoro prendo la laurea triennale in assistenza sanitaria e poi nel 2017 la specialistica, sempre con lo stesso carico di figlie, marito (dal quale l’anno dopo mi son separata e poi divorziata), casa e lavoro.
Nel 2019 devo cambiare lavoro, avendo terminato il contratto in Asl, inizio ad insegnare alle scuole medie con contratti annuali. Il primo concorso in Asl verrà bandito solo nel 2022 e lo vincerò, conquistando a 44 anni il mio primo contratto a tempo indeterminato.
Ed oggi che vi scrivo, ho appena concluso un master di I livello in coordinamento delle professioni sanitarie ed ho mie figlie, adolescenti, che vivono da oltre 2 anni sempre con me quindi ho sempre famiglia e lavoro”.













