di Alessandro Baldasserrini
Da alcuni giorni la Guardia di Finanza di Oristano – ma dalla prossima settimana la palla passerà al GAT (Gruppo Antifrodi Tecnologiche) di Roma – sta monitorando e ha avviato accertamenti sul “gruppo chiuso” Unknown che pubblica su Facebook “Sardegna Amore Mio”, autentica pattumiera di volgarità e fetidi luoghi comuni su e contro l’Isola. Le ipotesi di reato vanno dalla truffa all’evasione fiscale e, volendo, alla diffamazione aggravata dall’istigazione all’odio a sfondo razziale. Perchè qui non si tratta di un manipolo di sfigati frustrati e psicopatici (oddio, una visitina da uno bravo non sarebbe male…) ma di una combriccola di furbacchioni, “trollatori”
seriali, che avevano trovato il modo di rimpinguarsi il portafoglio. Alcuni suoi componenti e amministratori sono già stati individuati, e per gli altri è solo questione di tempo. Fino a tre giorni fa, non sapevo neppure dell’esistenza di questo gruppo: mi ero imbattuto per caso in un articolo di “Casteddu Online” che parlava della curiosa
vicenda di una pagina FB denominata “Sardegna Amore Mio” dove al contrario venivano vomitati insulti sull’Isola e i suoi abitanti.
Questi non sono nuovi a questo tipo di imprese – avevano in mente di rifare lo stesso “giochino” con un gruppo dedicato
ai vegani – ma stavolta la loro idea era stata perversamente geniale: hackerare e impossessarsi di una pagina esistente che voleva promuovere le bellezze della Sardegna per denigrarla e scatenare così la rabbia degli (inconsapevoli) isolani offesi nell’orgoglio. Oltre 10.000 gli iscritti al gruppo, e centinaia, migliaia di commenti giornalieri tra insulti e provocazioni. Mi sono chiesto il perchè, e adesso lo so e ora lo sapete anche voi: perchè per ogni iscritto i nostri “eroi” hanno intascato (il meccanismo è ancora da chiarire) 2 centesimi e ben 5 centesimi per ogni commento pubblicato… Capito?
Certo, oltre che la Finanza, di questi dovrebbe occuparsi anche la psichiatria: è una specie di “setta”, con personaggi con evidenti disturbi della personalità, mitomani, con una delirante e narcisisticamente considerazione di sè che alla fine li sta conducendo per fortuna al capolinea. Si spacciano per “menti superiori”: ma in
fondo si tratta solo di una questione di soldi. La sempiterna banalità del male.
*Direttore Geoparchi Online












