E’ rimasta attaccata a un albero per due ore e mezzo in attesa dei soccorsi. Disperata, senza potersi muovere, dopo che un’ondata di fango le aveva strappato dalle braccia Mattia, 8 anni, figlio unico. Lui per un po’ è rimasto attaccato a un tronco, cercando sua madre con lo sguardo, senza neppure riuscire a urlare. Non poteva, Mattia. Uscita dalla sua farmacia a Barbara, uno dei centri più colpiti, il disastro. “L’auto si è riempita in pochi minuti. Mattia non ha parlato. Non può – racconta ancora la mamma – È un bambino autistico. Ma negli occhi aveva il terrore. Ho subito slacciato le cinture e ci siamo ritrovati in quel mare di detriti. Urlavo ma l’acqua mi sovrastava. Lo stringevo più forte che potevo. Tronchi e pietre mi sbattevano addosso”, racconta a La Repubblica dal letto d’ospedale dove è ricoverata con un principio di polmonite.
Racconta e piange Silvia Mereu, mentre Urzulei e tutta la Sardegna pregano che un qualche miracolo abbia salvato Mattia, ancora nell’elenco dei dispersi. “Ho lottato per tenere Mattia stretto a me dopo avere abbandonato la mia macchina, ma c’era quella forza sovrumana, quell’acqua che ci ha travolti trascinandoci verso il basso e che me l’ha strappato via dal petto. Il mio unico adorato figlio adesso dov’è?”, si chiede disperata, chiedendo a chiunque le si avvicini di darle la speranza che possa essere ancora vivo.
Quando lo tsunami di acqua e fango le ha strappato Mattia dalle braccia, il piccolo è riuscito ad aggrapparsi a un tronco per qualche minuto, poi ha mollato la presa ed è finito chissà dove. Nessuno lo sa, per ora. Le ricerche continuano, ma le speranze sono sempre più flebili. “Io gli dicevo: la mamma è qua, amore. Ce la stava mettendo tutta pure lui per rimanere a galla. Questione di secondi, poi l’ho visto scomparire nel buio. Datemi la speranza che sia ancora vivo”, singhiozza Silvia, inconsolabile.
Il dramma si è consumato verso le 20.30 di giovedì, quando Silvia era uscita col figlio dalla sua farmacia per raggiungere casa della madre. I suoi genitori avevano lasciato l’isola anni fa in cerca di fortuna. All’improvviso, il disastro: “un’onda marrone che arrivava come una furia contro di noi”.
Poi, il buio, la disperazione, il dolore che mai potrà essere curato.












