Centinaia di migliaia di euro sequestrati, bombe a mano e kalashnikov per rapinare i portavalori, incontri segreti che avvenivano anche negli ovili. Una operazione molto importante quella compiuta dalla polizia e dalla guardia di finanza che ha portato all’arresto di 13 persone e che ha evitato assalti a caveau e a portavalori.
A Radio CASTEDDU, il dirigente della squadra mobile di Cagliari Fabrizio Mustaro: “Le indagini sono nate nel 2016 e sono la naturale prosecuzione dell’operazione che fu conclusa 5 anni fa e che portò alla condanna in appello di 23 imputati per assalti a furgoni portavalori e caveau. È un’indagine durata quindi tanti anni, complessa, centinaia di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno consentito nel febbraio del 2020 di evitare l’assalto al caveau Mondial di Sassari.
La banda, composta da un gruppo di almeno 10 persone, era pronta per compiere l’assalto nella sera del 28 febbraio. Abbiamo seguito in diretta le fasi conclusive dell’operazione ma, ancor prima, tutte quelle della pianificazione; abbiamo visto, quindi, gli indagati che a bordo di 5 macchine rubate si dirigevano verso Sassari e abbiamo fatto arrivare sul posto due o tre pattuglie della polizia che, con i lampeggianti accesi, hanno fatto desistere gli indagati che abbiamo arrestato”.
Messaggi in codice che richiamavano alle banconote sporche, da smacchiare. “I topi hanno fame”, un riferimento ben preciso per le forze di polizia: “Uno degli indagati è un allevatore di 50 anni, risulta che detenesse centinaia di migliaia di euro in banconote anche macchiate, quindi provenienti da attività illecite”.
Una grande sinergia tra le forze di polizia, in questo caso con la guardia di finanza, che permette di sventare importanti azioni malavitose”.
Risentite qui l’intervista a Fabrizio Mustaro
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