Il commissario tecnico arriva in sala stampa provato ed affranto, quasi senza voce. La sua espressione è quella di chi vive tutta l’amarezza per una gara che ha visto i sui ragazzi giocare un primo tempo all’altezza (al cospetto di una Norvegia sottotono), chiuso meritatamente in vantaggio ma che ha assistito ad un secondo tempo tremendamente orribile, dove ha osservato un crollo quasi inspiegabile dei suoi giocatori che hanno consentito ai norvegesi di fare il bello ed il cattivo tempo a proprio piacimento.
Esordisce subito in maniera schietta e senza cercare alibi: “dobbiamo chiedere scusa ai tifosi, perché perdere 4 a 1 a San Siro non è mai bello. È un risultato pesante, peccato perché nel primo tempo siamo stati squadra vera. Secondo tempo al di sotto del primo tempo, abbiamo sbagliato tutto, abbiamo dato loro campo e ci hanno fatto del male, questa è la verità. Sono venuti fuori tutti i nostri difetti; come subiamo un po’ andiamo in affanno, ci mettiamo la faccia, ci assumiamo le responsabilità. Ma dobbiamo ripartire dal primo tempo, la partita è cambiata con il loro primo tiro in porta. Abbiamo cominciato ad avere paura e su questo dobbiamo migliorare”, “nel primo tempo l’Italia era una cosa, nel secondo un’altra”.
Parole pesanti quelle pronunciate da Rino Gattuso, per un disastro che ha lasciato segni profondi, sia all’interno che fuori dal campo di gioco.
La nazionale italiana ha subito un crollo sia dal punto di vista tecnico-tattico che da quello mentale, tale da trasformarsi in un’autentica umiliazione che rischia di avere ripercussioni e contraccolpi per l’immediato futuro, a partire dai playoff di marzo dove l’Italia giocherà la semifinale in casa.
A tal proposito Gattuso dichiara “dobbiamo ripartire dal primo tempo, siamo stati squadra, eravamo sempre nelle posizioni giuste”, ci serviranno 90/95 minuti di ciò che abbiamo visto nella prima parte di gara, dobbiamo lavorare sulle nostre fragilità, troveremo le soluzioni perché abbiamo voglia di andare al mondiale.
Dopo un disastro di tali proporzioni, sottolineato dai fischi da parte di buona parte del pubblico presente allo stadio, occorrerà attendere fino a giovedì 20 novembre per conoscere l’avversaria degli azzurri con la consapevolezza che servirà ritrovare personalità e coraggio per evitare la terza esclusione consecutiva alla fase finale dei campionati del mondo.












