Si scrive e si legge continuità territoriale, ma i portafogli dei sardi vanno lo stesso in tilt perchè, rispetto al periodo di Volotea, sembra quasi di essere tornati ad un’epoca dove o pagavi centinaia di euro o le alternative erano la nave, con viaggi nettamente più lunghi, o restarsene a casa e rinunciare a viaggiare. Con Ita i prezzi sono nettamente più alti, non ci sono più alcuni servizi e optional per gli isolani e, soprattutto, si può dire tranquillamente addio alla ricerca del prezzo più vantaggioso. Non c’è, i biglietti a diciannove o ventinove euro sono ormai un lontano ricordo. E, per chi deve spostarsi per motivi di salute o lavoro, o per ritornare dai propri cari, il salasso è servito. Fioccano le segnalazioni e le denunce, partendo da quella della giornalista Rosanna Romano: “Sapete quanto paga il mio cane per viaggiare in areo con Ita sulla tratta Cagliari-Roma-Cagliari? 120 euro andata e ritorno”. La Romano precisa che il costo del biglietto e addirittura di poco superiore al suo. “E con l’obbligo di tenere il mio cagnolino sotto il sedile, senza la possibilità di fare il check in elettronico o il rimborso in caso di annullamento del biglietto principale”. Significa che, se per un qualunque motivo non può più partire, i centoventi euro per il suo pelosetto, Vladi, li ha persi: “Il cane è considerato un accessorio e, considerando che pesa 1,2 chili, si può dire che paghi dieci euro a etto per volare con me. Credo che sia una cifra esagerata”.
Un altro sfogo arriva anche da Virginia Saba, altra giornalista sarda ed ex fidanzata di Luigi di Maio. Si trova a Roma e ha urgenza di tornare nell’Isola: “Un’urgenza seria. Devo tornare dalla mia famiglia. Ma oggi non ci sono voli. Ce n’è solo uno che costa 250 euro, in tarda serata, che prenderò. Mi sembra tutto così folle. Un ritorno alla preistoria. Sono arrabbiata, arrabbiata e triste”, scrive, sfogandosi duramente, su Facebook. Al coro si aggiunge anche Sabrina, mamma cagliaritana: “Mia figlia studia a Roma, non si trova lì certo per fare vacanza ma per costruirsi un futuro. Ho visto i biglietti aerei di Ita per farla tornare da noi a Pasqua. A meno di 75,80 euro per l’andata non si trova nulla. Ai tempi di Volotea, invece, trovavi anche biglietti a venti euro, a seconda del giorno. Questo mese mia figlia è partita spendendo qualcosina più di 60 euro, cifra mai spesa con Volotea, È una vergogna e ci stanno prendendo per i fondelli”, tuona la donna, che si scusa per i toni utilizzati, anche se sono capibilissimi: “scusate lo sfogo ma, avendo mia figlia che studia a Roma, sta diventando un salasso”. E, purtroppo, è tutto vero.











