È uscito dall’ospedale poco più di 3 giorni fa. Da quello di Olbia, dov’era finito dopo aver trascorso un mese in coma al Brotzu. Totale: poco più di 3 mesi passati tra medici, flebo e medicine. Cesare Cau, il 22enne di Lodine, studente di Ingegneria elettronica all’Università di Cagliari, è un miracolato. Il due aprile, mentre stava effettuando una consegna in sella al suo scooter, si è scontrato con l’auto guidata da un altro giovane, anche lui addetto alle consegne di alimenti: Cau ha avuto la peggio, finendo al Brotzu in codice rosso. Il coma, le cure e, anche, la sua grinta, gli hanno permesso di uscire dalla fase più critica: “Stavo guidando piano, è l’automobilista che stava andando a ottanta chilometri orari. Potrei avere delle disabilità permanenti a braccia e gambe, dovrò ancora fare tanta fisioterapia”. Non ricorda molto dell’incidente, il ventiduenne. I suoi parenti, sin da subito, si sono messi alla ricerca di testimoni dello schianto, ed era saltato fuori un uomo che aveva sostenuto che il guidatore della macchina avrebbe superato un semaforo quando era già arancione. Dinamiche a parte, Cau oggi è più sereno: “Faccio taekwondo, non so se potrò riprendere. Saranno i medici a dirmelo, quando finirò tutta la riabilitazione”.
Ciò che è certo, almeno ora, è che “non farò più il portapizze. Dopo quello che mi è successo ho paura di guidare”. Intanto, come spiega il legale dei suoi genitori, l’avvocato Agostino Zoroddu, “la procura ha archiviato tutto il caso, ma noi abbiamo impugnato la sentenza. Vogliamo che vengano svolti tutti gli approfondimenti del caso, va chiarita soprattutto la dinamica dello schianto”,










