L’amore, ma ancora prima la grande professionalità dei medici dell’ Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Sassari: se Fuego oggi non è più in pericolo di vita, deve tutto a loro, i suoi “angeli custodi” in camice che, tra una coccola e una cura, gli hanno salvato la vita. Il fattaccio, avvenuto il 2 aprile scorso, è ancora ben impresso nella memoria di tantissima gente: il meticcio è stato trovato sul bordo di una strada, tutto bruciato. Un’azione macabra e orribile, quella compiuta da chissà quale essere umano(?) sul povero cagnolino. Salvato grazie alle segnalazioni di alcuni passanti, è stato trasportato proprio nelle sale principali della clinica veterinaria sassarese. Dieci giorni dopo, l’animale è completamente fuori pericolo di vita. Non ha perso la vista, ma ha purtroppo perso l’udito a causa delle bruciature riportate da chi l’ha barbaramente torturato col fuoco.
“Fuego sta abbastanza bene, abbiamo avuto un rialzo dei parametri renali ma per ora è tutto sotto controllo. Le ferite vanno sempre meglio anche se ci vorranno ancora diversi giorni per guarire del tutto. Inizia a ricrescere il pelo sul muso e attorno agli occhi e diventerà sempre più carino”, così si legge sulla pagina ufficiale Facebook dell’Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Sassari. E va avanti la gara di solidarietà, servono infatti soldi per le cure di Fuego: chi volesse donare qualcosa può farlo cliccando qui.









