Il mondo col fiato sospeso aspetta di sapere a cosa porterà, se porterà a qualcosa, il negoziato fra Russia e Ucraina, avviato questa mattina al confine bielorusso nel tentativo di porre fine all’attacco russo a Kiev. Un confronto che è cruciale, non solo rispetto all’evolversi del conflitto ma anche per il destino dell’Ucraina: il presidente Zelensky ha detto infatti che le prossime 24 ore saranno cruciali e chiede l’ammissione immediata nell’Unione Europea.
Da Kiev, intanto, arriva anche un nuovo bilancio delle vittime civili: 352 morti, tra i quali 14 bambini mentre l’Onu parla di almeno 104 civili uccisi. A Mosca e nelle altre città russe anche oggi si moltiplicano le code davanti ai bancomat: i cittadini hanno paura di restare a corto di contante e si stanno accalcando per prelevare agli sportelli automatici. Nel frattempo, le sanzioni nei confronti della Russia si fanno sempre più pesanti: l’Italia, insieme ad altri Paesi, ha chiuso lo spazio aereo ai voli russi. Stati Uniti e Francia chiedono ai loro cittadini di lasciare la Russia. Una situazione che sta complicando non poco la vita a Putin, che ha infatti convocato una riunione di emergenza con il suo gabinetto e la banca centrale dopo che le sanzioni occidentali al Paese “hanno cambiato in modo significativo la realtà economica della Russia”: lo ha reso noto il Cremlino, che ha minacciosamente aggiunto: “La consegna di armi e munizioni all’Ucraina da parte dell’Ue diventerà un fattore estremamente pericoloso, che può avere conseguenze pericolose a lungo termine”.
E mentre Zelensky annuncia la liberazione di detenuti con esperienza militare che siano disponibili a combattere contro la Russia, l’arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, condanna in un videomessaggio “quelli che mettono bambini e donne sui carri armati per farne lo scudo umano, per portare morte e distruzione nel cuore, all’interno dell’Ucraina”.