Da duecentoquaranta a ottanta monopattini, a Quartu, nel giro di due anni. Due società su tre hanno deciso di lasciare la terza città sarda. Il motivo? Incassi troppo bassi, almeno così è stato qualche mese fa nel caso della Bit Mobility, mentre è di oggi la notizia dello svincolo della polizza fideiussoria. Non si conoscono invece le ragioni che hanno portato la seconda società a ritirare la flotta dalle strade e dai parcheggi dedicati. Il fatto che ci sia un’unica azienda rimasta trova conferma nelle parole dell’assessora comunale alla Mobilità, Barbara Manca: “A seguito degli ultimi sviluppi, la flotta attiva sul territorio comunale è attualmente composta da 80 monopattini, gestiti da un’unica azienda. Di recente il parco mezzi è stato completamente rinnovato, nel rispetto delle nuove prescrizioni del Codice della strada, entrate in vigore all’inizio dell’anno in corso”. Mezzi più sicuri, quindi, che però non hanno incontrato il favore di tantissimi quartesi. Poca volontà di cambiare abitudini, forse, e di rinunciare all’automobile. O magari potrebbero avere influito le strade che sono ancora state riqualificate dal Comune e che presentano dossi e buche. Impossibile sapere con certezza, dopo due anni, il perchè di un disinteressamento decisamente marcato. Ma c’è già da pensare al futuro del servizio.
“Nel mese di aprile si concluderà il periodo sperimentale e l’amministrazione procederà ad una nuova manifestazione di interesse alla luce dei preziosi dati emersi durante questi anni di esperienza”, prosegue la Manca. “È infatti doveroso ricordare che il Comune di Quartu è stato pioniere in Sardegna per quanto attiene alla micromobilità in sharing e, pertanto, l’analisi dei dati raccolti risulta strategica per delineare un servizio non più sperimentale ma stabile, dimensionato e progettato sulle esigenze della domanda locale”.









