di Tiziana Mori
Una delegazione di allevatori palestinesi sostenuti dall’ong umanitaria Oxfam è stata ospitata dall’azienda Argiolas Formaggi con lo scopo di attuare uno scambio di esperienze e miglioramento delle tecniche di produzione del formaggio da portare avanti nel progetto umanitario dell’ong. Nello specifico l’obiettivo principale, consiste nell’esportare il know-how dietro un’eccellenza made in Sardegna, quale quella dell’azienda Argiolas, in sostegno al lavoro di 400 piccoli allevatori della Cisgiordania, costretti negli ultimi anni ad andare avanti tra restrizioni economiche da una parte, e gli effetti dell’intricatissima questione israelo-palestinese, dall’altra.
In tale contesto geo-politico, il settore agricolo dedicato all’allevamento di ovini e caprini si rivela perciò strategico quale fonte di lavoro, cibo e reddito per circa 200 famiglie. Come riportato nel cs nazionale di Oxfam, “l’incontro tra l’azienda sarda e gli allevatori dell’associazione palestinese PLDC (Palestinian Livestock Development Center), ha portato la scorsa estate l’imprenditrice Alessandra Argiolas in Cisgiordania, alla scoperta del lavoro che l’associazione umanitaria Oxfam svolge ogni giorno a fianco dei piccoli produttori di formaggio, soprattutto donne: un viaggio raccontato in un reportage pubblicato nello speciale di IO Donna dello scorso agosto “5 donne che fanno bene”, dedicato al lavoro di Oxfam a fianco delle piccole produttrici agricole del Sud del Mondo”. Tale collaborazione è terminata la scorsa settimana a Cagliari durante la visita di una delegazione di allevatori palestinesi della PLDC presso gli stabilimenti della Argiolas Formaggi, ove i partecipanti hanno avuto anche l’opportunità di conoscere gli allevatori locali per osservarne e apprenderne le più innovative tecniche di allevamento e produzione casearia made in Sardegna, (per esempio, attraverso l’utilizzo del pascolo naturale), necessari per affrontare e superare problemi come la stagionalità della produzione del latte oppure, il ricorso all’uso di mangimi per nutrire il bestiame.













