Una tragedia umana senza eguali quella del 28enne di Guspini Valerio Saba, che si era tolto la vita nel gennaio 2023 dopo una terribile gogna social. Il giovane ha portato sulla sua pelle il peso di una delle accuse più infamanti, quella di pedofilia, ma era innocente.
Tutto inizia dalle dichiarazioni di un bimbo di 7 anni e di una ragazzina di 11: il piccolo era stato avvicinato da un uomo, la ragazzina aveva invece affermato che si era spogliato davanti a lei. Il padre del ragazzo non sporge denuncia perché non c’era modo in quel momento in caserma ma la notizia si è diffusa rapidamente tramite un sito del paese e una chat.
L’auto indicata sembrava essere quella di Valerio. Le accuse contro il giovane si sprecano: offese, ingiurie e minacce di ogni tipo che il 28enne non ha retto.
Ora però, come riporta il Corriere della sera, 4 persone rischiano il processo per diffamazione. Come dichiarato dai legali Enrico De Toni e Carmen Deiana al Corriere, “le nostre querele per diffamazione sono state dapprima archiviate e infine il gip ha disposto l’imputazione coatta per quattro dei dodici individuati”.
“Voglio che con una sentenza sia riconosciuto e cancellato tutto ciò che di male gli è stato fatto”, le parole piene di dolore di mamma Rita.













