Il dopo Zedda nel centrosinistra cagliaritano sta per cominciare. Non ufficialmente, ma dietro le quinte delle prossime primarie. Una cosa sembra ormai certa: il prossimo candidato sindaco potrebbe essere l’attuale primo cittadino solo se arrivasse un’assoluzione lampo nel processo per abuso d’ufficio che si aprirà il prossimo 27 marzo, per la nota vicenda del teatro Lirico. Ma è difficile che i tempi della giustizia coincidano con quelli della prossima campagna elettorale: troppo alto il rischio di una sentenza sotto elezioni, meglio correre ai ripari. E il Pd ci sta pensando da mesi. Il candidato ideale alternativo sarebbe stato Marco Espa, se non fosse coinvolto anche lui in un’inchiesta giudiziaria. E allora ecco spuntare Piero Comandini, rilanciato anche dal blog di Vito Biolchini che intanto ha coniato un termine che resterà nella storia di questa legislatura : i “mili-tonti” di Sel, quelli che si erano affrettati a insultare chiunque mettesse il dubbio che l’affare-Crivellenti non fosse il massimo. Usciti malissimo dal flop di Cagliari capitale della Cultura, e ora praticamente azzerati dal Pd, che si appresta a mettere le mani sul governo della città e a spingere anche per la riconferma di Mauro Meli al Lirico.
Nel frattempo il caso finisce in discussione a 300 metri da via Puccini, e questa volta non si brinda: in piazza Repubblica, nelle aule del tribunale, dopo il rinvio a giudizio del sindaco. Comandini futuro leader a Cagliari, oppure un nome fatto troppo presto in una corsa che sta per iniziare? Alle primarie Zedda avrebbe avuto poche chances di vittoria in ogni caso, il malcontento in città è palpabile. Il centrosinistra vede attualmente in Piergiorgio Massidda l’avversario più temibile, mentre gli avversari potrebbero puntare anche su Giuseppe Farris o su Ada Lai. Oppure- più probabilmente- giocare la carta di Alessandra Zedda, consigliera regionale proprio come Piero Comandini. Un ruolo importante nelle decisioni lo giocherà sicuramente Renato Soru, e già si parla anche di un possibile nuovo rimpasto nella giunta Zedda con l’ingresso dopo Natale di diversi assessori in orbita Pd. Al sindaco potrebbe essere proposto un seggio futuro in Parlamento come buonuscita in cambio del passo indietro. Serve però un nome forte,un candidato che scenda in campo per vincere raccogliendo l’eredità del lavoro svolto. Ed ecco perché il prossimo leader potrebbe essere un nome a sorpresa, che forse resterà nell’ombra sino all’ultimo,l’asso da calare soltanto all’ultimo momento.












