Il Cagliari all’Olimpico scopre soltanto al 95’ che la quota 17 porta sfiga

La Roma non crea grossi pericoli, se non un calcio di rigore procurato e poi parato da Cragno. Anche i rossoblù però hanno una colpa: non tirano mai in porta


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Nanni Boi

Se Patty avesse la sorpresa e fosse tifosa del Cagliari stasera ci avrebbe regalato una splendida interpretazione di: “me li fai girar, me li fai girar, come fossi un’elica… poi mi butti giù poi mi butti giu…”. Da vedere però a chi si sarebbe riferita. Alla sfiga immortalata dal cronometro che segnava 94’50’’ e dal 17 in classifica? A Pavoletti che non si era visto per tutta la partita e che proprio a quel punto decideva di commettere il più stupido dei falli da cui è nata la punizione che ha procurato il gol? Oppure a Van Der Wiel che dormendo come un ghiro, è rimasto fermo, unico tra tutti i compagni avanzati per mettere in fuorigioco i romanisti, lasciando così quattro avversari soli davanti a Cragno? Il Cagliari impreca perché un punticino all’Olimpico avrebbe fatto comodo.

E invece Fazio colpendo dopo la deviazione del portiere tra petto e braccio ha regalato alla Roma una vittoria che per quel poco che i giallorossi hanno costruito, non avrebbero meritato. Già perché se andiamo a vedere i pericoli per la porta di Cragno si riducono a uno fondamentalmente, il rigore parato dal portiere dopo l’irrazionale uscita dello stesso che lo aveva causato. Il Cagliari non ha faticato a contenere le sfuriate giallorosse, che per la verità di sfuriate avevano molto poco. Volendo essere obiettivi si potrebbe aggiungere che la squadra di Lopez non ha costruito una sola conclusione in porta degna di questo nome in tutta la partita. Ma anche così la rabbia non svanisce e ritorna ossessivo quel ritornello: “Me li fai girar, me li fai girar…”.


In questo articolo: