Ignazio La Russa sale sullo scranno più alto di Palazzo Madama, seconda carica dello Stato, per guidare i lavori del Senato nella prossima legislatura. Eletto con 116 voti, esponente di Fratelli d’Italia, ha portato un grande mazzo di rose bianche alla senatrice Liliana Segre che fino a quel momento aveva presieduto la seduta.
Ma proprio sulla scelta di La Russa si consuma il primo strappo interno al centrodestra, con Forza Italia che non ha votato, a parte Berlusconi che fa sapere di aver dato un segnale di apertura augurandosi però di essere ricambiato con l’eliminazione dei veti per il governo. Il riferimento è alle resistenze su Licia Ronzulli, che il cavaliere vuole a tutti i costi ma a quanto pare non è così gradita agli altri alleati e in particolare a Giorgia Meloni.
“Congratulazioni al neopresidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”, ha commentato la premier in pectore.
Manca invece l’accordo per la presidenza della Camera, ieri sera si era parlato del leghista Riccardo Molinari ma a quanto pare qualcosa è cambiato. Dovrebbe però essere comunque la Lega a incassare l’incarico.













