Ignazio Mura, negli anni Novanta, è stato un volto noto del pugilato sardo: “Insieme a mio fratello gemello Pierpaolo, le punte di diamante isolane a livello pugilistico, settanta incontri da dilettanti e tre da professionisti”. Poi, il cambio di vita: “Dal 2012 in De Vizia, per sette anni ho potuto portare il pane a casa. Dal 31 dicembre 2018 non lavoro più, ho moglie e due figli ai quali devo dar da mangiare, oltre a un affitto mensile da 157 euro da versare ad Area”, spiega Mura.
“La mia paga era di novecento euro più altri 1200 di assegni familiari”. Da un mese esatto, la quota delle entrate è precipitata a zero: “Mi sono iscritto all’ufficio di collocamento e fatto richiesta di disoccupazione. Mi appello ai vertici della De Vizia e al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, ho avuto modo di conoscerlo e sono sicuro che cercherà in tutti i modi di risolvere questa situazione. Almeno, lo spero”.









