L’olio di semi di qualunque marchio? Ancora razionato in più di un market di Cagliari: due bottiglie a cranio, non di più. I cartelli sono quelli di un mese fa, in qualche supermercato erano stati tolti ma poi sono stati rimessi. Tutta “colpa” della guerra in Ucraina: “A fronte della grave situazione internazionale, per garantire continuità di rifornimento si potranno acquistare massimo due pezzi, totali, per tutti gli oli di semi”. E i prezzi? Mai sotto i due euro e cinquanta centesimi al litro, con l’olio di semi di mais a 2,99 e quello di girasole ad appena un centesimo in meno rispetto ai due euro e mezzo. Se uno prova ad acquistare tre viene, ovviamente, bloccato alle casse. In parallelo, va avanti l’assalto al pellet da parte dei sardi: una mattinata di file, pioggia e litigi è quella che si è vissuta fuori da un megastore di Elmas. Lì, la possibilità è sembrata ghiotta per tantissime persone: un sacco da quindici chili a 6,50 euro e con la possibilità di prenderne dieci.
“La gente si stava bagnando per colpa della pioggia, sembravano veramente in periodo di guerra. Stavano discutendo per la fila per i sacchi”, racconta alla nostra redazione tutta bagnando sembriamo veramente in periodo di guerra. La gente stava discutendo per la fila per i sacchi”, racconta alla nostra redazione Christian, imprenditore di Senorbì che ha scelto, come tanti altri, di macinare chilometri per fare incetta di combustibile.












