Il prezzo del latte a un euro più Iva entro fine anno? Forse. La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova lascia Cagliari con l’impegno, principale, di convocare “un tavolo ministeriale entro novembre. Manterrò gli impegni di chi mi ha preceduto”, afferma, al termine dell’incontro con il presidente sardo Christian Solinas, l’assessora regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia, varie associazioni, i consorzi di tutela del Pecorino romano e i “pastori senza bandiera” Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi. Sono proprio questi ultimi due a comunicare l’esito del tavolo all’ottantina di pastori rimasti fuori, in viale Trento, e arrivati da ogni angolo della Sardegna: “Sono otto mesi che aspettiamo una risposta sul conguaglio, anche se cambia il ministro ci aspettiamo continuità”. La Bellanova “si è resa disponibile a continuare il discorso e ha anche detto che convocherà i tavoli ministeriali entro novembre. Serve una soluzione per il prezzo del latte e regole certe per il futuro. Ci sono stati pagati sessanta centesimi quando il formaggio costava 4,85 euro, adesso l’aumento matematico dovrebbe essere almeno di novanta centesimi, in acconto”, precisano.
“È stato detto che non c’è eccedenza di formaggio. Non è tanto una questione di un euro più Iva quest’anno, doveva essere così da anni”. Il timore dei pastori è che si possa arrivare alla cifra sperata ma che poi, tra un anno, tutto cambi di nuovo. Anche l’assessora Murgia ha incontrato i pastori presenti in strada: “La ministra Bellanova ha detto che in tempi brevissimi sarà realtà il monitoraggio del latte, così potremo capire se ci sono delle eccedenze”, fattore che ha contribuito “al crollo del prezzo. È stato dato mandato ad Argea di fare il bando da 14 milioni, ma prima bisogna chiarire se esistono” o no “queste eccedenze”.











