Graziano Milia a Radio CASTEDDU: dal covid agli aiuti alle attività economiche più colpite dalla pandemia. Ecco tutte le novità.
Scatta la zona rossa anche a Quartu, come procede? “Va sostanzialmente tutto bene, insomma, naturalmente siamo in presenza di una diffusione del virus che è molto stabile da circa un mese ma non si intravede ancora una decrescita, e questa, naturalmente, ci deve indurre ad essere molto attenti”.
Graziano Milia, nuovamente sindaco di Quartu Sant’Elena dopo 20 anni, i cittadini hanno grandi aspettative: “Questo è comprensibile, non solo per Quartu ma in generale viviamo tempi difficili, quindi diciamo che i cittadini vogliono sentirsi rassicurati. Mi rendo conto che ci sono tante aspettative, cerchiamo di trasformarle in iniziative positive. Non è semplice, è molto faticoso ma stiamo cercando di farlo. Si tratta di rigenerare e ripartire, sono abbastanza ottimista”.
Molta operatività in queste prime settimane di mandato: “Ci siamo subito occupati del depuratore di Flumini e poi dei buoni spesa e dei pasti caldi per intervenire subito verso chi sta soffrendo in questo Natale un po’ triste”.
Milia non nasconde “il timore che alcune conseguenze, dal punto di vista sociale ed economico, del coronavirus non le abbiamo ancora viste e non credo che saranno felici. Però dobbiamo avere la capacità di intraprendere, di fare, di aver voglia di rinascere o di nascere come radio Casteddu Online”. Il sindaco aggiunge: “Questo significa che c’è qualcuno che ha voglia di fare, di guardare avanti e credo che noi tutti dovremmo prendere il vostro esempio come una strada da seguire pure in un momento difficile, avere il coraggio di avviare questa intrapresa.
Ci sono responsabilità collettive che si devono assumere, però poi alla fine le responsabilità collettive sono anche figlie di una responsabilità individuale, di ognuno di noi: viviamo in un mondo dove dobbiamo avere più la capacità di dare che non di ricevere”.
Quartu è la città anche dei locali notturni, dei ristoranti: una riflessione verso chi, in queste settimane di lockdown, ha deciso di non effettuare nemmeno il servizio a domicilio: “Noi abbiamo cercato di fare alcune cose, abbiamo avviato un patto de minimis. È stato approvato un emendamento da portare in consiglio per un ulteriore riduzione della Tari, sono interventi per alleviare le sofferenze. Questo è un mondo che deve generare in noi molte preoccupazioni, gli aiuti non possono finire, non devono finire; soprattutto nella città metropolitana, questo è un settore che da lavoro a molte persone e continua a essere un po’ troppo penalizzato, al quale sono state, forse, attribuite troppe responsabilità riguardo la diffusione del virus”.
Inevitabile non riflettere, nuovamente, circa il senso unico in viale Marconi: “Io non sono stato critico, ho evidenziato alcuni passaggi che andavano, forse, fatti meglio. Sulla necessità di creare un viale Marconi che consentirà di avere una mobilità pubblica molto più veloce, rimango sempre di questa opinione. Bisogna fare bene le cose, come bisogna prevedere una realizzazione dei lavori molto più rapida”.











