A supporto della battaglia, Riccardo Delussu, che si propone per prendere in mano le sorti del paese: “L’unico atto d’amore da fare per risollevare l’intera comunità è sedersi ad un tavolo e cercare di intraprendere un percorso il più unitario possibile per il bene comune”. Delussu, sposato e padre di 3 figli, dipendente Arst, non ci sta alla nomina del commissario straordinario del comune di Goni. Pronto e deciso, dunque, a candidarsi alla carica di Sindaco.
“Apprendo dai cittadini la nomina del commissario straordinario a causa delle dimissioni dell’intero consiglio comunale. Non è tempo di criticare la giunta uscente ne la sindaca ma son da 25 anni che faccio politica nel mio territorio, ho avuto la fortuna di avere un gran maestro politico, Giorgio Oppi, al quale sarò per sempre grato per tutto. Un paese tutto da rifare, da 8 anni manca la scuola, il medico viene si e no 3 volte alla settimana e la posta idem, tutti servizi che se non potenziati portano alla morte definitiva del paese. Mancanza di centri d’aggregazione sociale, portare a termine la struttura per anziani mettendo a disposizioni le tante figure valide che ci sono con la qualifica di OSS,il potenziamento del parco archeologico, valorizzazione del nuraghe, valorizzazione del cammino di Santu Jacu. Collegamento con il trenino verde per la valorizzazione turistica. Centro sportivo degno di essere chiamato tale, l’arredo urbano oggi lasciato abbandonato alle proprie sorti. Altra cosa da fare l’ampliamento del cimitero comprensivo di manutenzione e pulizia tutto l’anno, l’utilizzo del finanziamento per il rifacimento della piazza Santa Barbara, ricostruire la proloco esportando così i nostri costumi,sapori e colori del nostro paese.
A breve inizieremo con le riunioni chiedendo la collaborazione di tutti coloro si vogliano mettere a disposizione per il bene comune.
Un paese che mi ha regalato tanti natali. Lo devo a tutte quelle persone che hanno sacrificato la propria vita rendendo fruibile e vivibile il mio amato paese. Ribadisco e concludo, Goni non si può permettere di fare un ragionamento basato sulla vittoria elettorale escludendo i cittadini”.











