Dieci anni dopo: lavori in corso in Via Roma. Capitolo 2/4, anni dopo acrobati e giocolieri. Per comodità o per convenienza (le primarie PD da far slittare), è dato per certo che le elezioni comunali si terranno domenica 12 giugno 2016 (le Liste devono depositarsi 30 giorni prima), le precedenti amministrative si svolsero il 15 ed il ballottaggio il 30 maggio. Elezioni in decine di comuni, per elencare solo quelli dell’Area vasta – Città metropolitana: Cagliari, Capoterra, Elmas, Monserrato, Sarroch, Sinnai, test importante per varie ragioni ed in particolare nel capoluogo di regione e per certi versi per una valutazione dell’operato del Consiglio Regionale.
Quest’ultima istituzione, eletta con una legge aberrante – in chiave antigrillo – che ha prodotto una situazione paradossale: a circa due anni la reale composizione delle assise non è ancora chiara e, con palese ingiustizia, non sono rappresentati migliaia d’elettori. Cagliari, 150.000 residenti, 136.000 iscritti all’elenco degli elettori vede diminuire la popolazione residente, non solo non riesce a divenire la fantomatica Città Capitale del Mediterraneo ma, negli ultimi venti anni, non è riuscita ad avere il ruolo di semplice città con l’intrinseco traino che avrebbe per l’intera regione. Veniamo al nodo elezioni, le liste per frazionamento e date le premesse, rispetto al 2011 (trenta liste e nove candidature a sindaco) si moltiplicheranno ed appare scontato il ballottaggio tra i due migliori competitori. Nel 2011 i contendenti al ballottaggio ebbero al primo turno il novanta per cento del totale dei voti espressi (71.00% aventi diritto), al secondo turno votarono il 62% per cento degli elettori. Vinse Zedda Massimo con il 59% (p.t. 45%), Fantola Massimo ottenne il 41% (p.t. 44.71%).
La Giunta Zedda, nominata a primi di giugno, ha avuto svariati cambi dell’iniziale composizione rimangono da allora con deleghe ed incarichi diversi: l’assessore Enrica Puggioni, il Vicesindaco Luisanna Marras, Mauro Coni, Paolo Frau, cui attualmente si aggiungono Barbara Cadeddu, Luigi Minerba, Paola Loi nominati nel dicembre del 2013 e Yuri Marcialis nominato nel maggio 2015. Pierluigi Leo, Paola Piras, Gabor Pinna per varie ragioni lasciarono, mentre certamente motivazioni politiche fecero lasciare gli incarichi in giunta a Luisa Sassu e Susanna Orrù. In questi quattro anni e mezzo: tanto restyling, tanto basolato bianco, tante parole, urla ed il programma – che prevedeva, come strategica la partecipazione democratica, è stato in gran parte disatteso. La cultura, le politiche sociali, la raccolta dei rifiuti, il piano particolareggiato del centro storico, le concessioni per nuove città mercato, la modifica statutaria e del regolamento sui Referendum Comunali. Il Partito di maggioranza relativa e di maggioranza assoluta del centro sinistra, dovrebbe prendere e pretendere le contromisure forse potrebbero bastare le primarie di coalizione no ma sarebbe almeno un tentativo. Ormai è tempo di consuntivi, vi è grande agitazione e lo spettro dell’astensione dovuto alla delusione e alla disillusione che sono un indice che la dice tutta rispetto ai sondaggi sulla felicità. Nella città del sole si diventa infelici quando non si scalda il cuore ed il corpo un peccato per ex giovani, avevano il mondo ai loro piedi ma sono diventati vecchi al comando, hanno preferito fare gli acrobati ed i giocolieri di parole e fatti. Hanno preferito guardare il dito che indicava la luna. To be continued … Gianfranco Carboni












