Il legame con la Sardegna era fortissimo, ogni estate e per le principali vacanze Giulia e Alessia Pisanu, 17 e quindici anni, le due minorenni travolte e uccise da un treno alla stazione di Riccione conoscevano bene l’Isola e soprattutto Senorbì, paese di nascita del padre, Vittorio, che agli inizi degli anni Novanta aveva deciso di lasciare per trasferirsi in Emilia Romagna e aprire una società specializzata nei traslochi. Le due giovanissime non erano solo sorelle, ma amiche. Hanno trascorso la loro ultima notte in discoteca, a ballare. Il dramma è avvenuto poco dopo le sette. Stando a quanto riporta il nostro giornale partner Quotidiano.net, uno dei baristi della stazione ma anche qualche altro testimone le avrebbe viste stanche e barcollanti. Una delle due avrebbe raccontato di essere stata derubata e ha chiesto dell’acqua. Poi, le due hanno raggiunto la zona dei binari e, nonostante le urla dei pochi presenti, sono state falciate dal treno.
Il padre sapeva del weekend di divertimento che avevano organizzato le figlie, l’ha detto agli uomini della Polfer. Giulia e Alessia Pisanu lasciano anche una sorella più grande, Stefania. Tanta commozione e choc a Senorbì, paese di nascita di papà Vittorio: una parte dei suoi parenti ha continuato a vivere lì e nelle prossime ore lo raggiungerà a Castenaso, paesino del Bolognese dove risiede da decenni, per aiutarlo e fornirgli tutto il supporto utile.










