Un volo programmato per una visita medica altrettanto calendarizzata che, alla fine, salta. E la colpa, tanto per cambiare, è della nuova compagnia aerea nazionale, quella Ita che sta facendo dannare sempre di più i sardi. A farne le spese, stavolta, è stata una ventottenne di Quartu e sua madre. La giovane, in lotta contro una malattia rara, è seguita al Sant’Orsola di Bologna. Accanto a lei ha la mamma. Ed è proprio lei, con un post su Facebook che è stato letto e anche condiviso, a mettere alla luce l’ennesimo disastro dei collegamenti aerei tra la Sardegna e il resto dell’Italia: un disastro che, quando capita, purtroppo non raramente, non guarda in faccia a nessuno. Con la giovanecostretta a spostarsi prevalentemente con la carrozzina, tra un volo in anticipo e un altro già al completo, l’obbiettivo di raggiungere Bologna è naufragato appena sbarcate nel Lazio. Ecco, di seguito, il racconto.
“14 giugno 2023. Doveva essere un viaggio tranquillo di controllo al Sant’Orsola di Bologna. Ora di partenza 11:30, ma hanno cancellato il volo e si è dovuto anticipare a quello delle 7:20, quindi svegliarsi alle 4 con tanta fatica. Partiamo e Arriviamo alle 9 a Fiumicino, lì ci dicono che la coincidenza era stata cancellata”. La proposta? “Bologna in bus, cosa cosa impossibile perchè sta così male che non riuscirebbe ad affrontare un viaggio nemmeno da qui” a Quartu “ad Oristano”. Alternativa? “Prossimo volo alle 21 Abbiamo scelto questa opzione, spostando la visita al giorno successivo e cambiando l’orario di arrivo nell’alloggio, sperando di trovare in aeroporto uno dei tanti divani o poltrona per far distendere mia figlia che è estremamente debole e ha già fatto uno sforzo immane per partire. Dopo qualche giro in aeroporto scopriamo che oltre a sedie rigide in plastica o simil ferro non c’è nulla. Il tempo passa, mia figlia inizia ad avere dolori sempre più forti da non poter stare seduta”. E bisogna fare i conti anche con “il freddo dell’aria condizionata messa a palla che inizia ad entrare nelle ossa. Decidiamo di tornare a casa perchè mancavano ancora 10 ora al volo per Bologna, col primo per Cagliari alle 17:30 già completo”. A questo punto arriva la proposta della compagnia aerea: “La lista d’attesa. Mia figlia crolla e la hostess chiama la responsabile che, vedendo le condizioni di salute, decide di forzare il nostro imbarco per il volo per Cagliari, ma ci propone anche un’auto privata per Bologna”. Madre e figlia, ovviamente, scelgono l’aereo e rifiutano la macchina: “Morale della favola, siamo arrivate a casa alle 21, distrutte, perchè anche io non sono più una ragazzina e ho i miei acciacchi. Visita ed esame di controllo sono saltati e anche l’alloggio, comunque pagato. Vaf******* Ita”.







