Giorgia Meloni stravince perchè è “una di noi”, Conte e Letta regalano l’Italia alla destra

Giorgia Meloni sarà la prima donna premier in Italia: quel che la sinistra, purtroppo, in cento anni al di là degli slogan non è mai riuscita a fare


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Dunque Giorgia Meloni con Fdi vince, anzi stravince le elezioni politiche del 2022. Un vero e proprio trionfo, un plebiscito che era già scritto nei sondaggi ma che visto alle urne dimostra davvero quanto siano distanti i partiti classici dalla gente. Giorgia Meloni diventa un fenomeno politico mondiale: non vince per le sue idee di destra, ma soprattutto per come ha saputo essere coerente senza mai allearsi con Pd e M5S e per come sa parlare alla gente in maniera pulita, diretta, sorridente, come la ragazza della porta accanto. Per come rassicura e sorride, modera e reagisce, con una forza che nessun politico degli ultimi 20 anni ha mai avuto. Hanno provato a demonizzarla in ogni modo, riuscendo nel solo intento di farle ulteriore pubblicità.

Altro che nostalgica e fascista: ha vinto all’italiana, difesa e contropiede, promettendo solo una cosa, salvare le imprese italiane soffocate dalle tasse per fermare l’emorragia dei posti di lavoro e delle aziende prossime alla chiusura. Ma il successo della destra, insieme al ridimensionamento di Salvini e Berlusconi, è merito soprattutto di due leader ingialliti: Enrico Letta e Giuseppe Conte, il premier che in tre anni e mezzo ha fatto cadere tre governi e ha stravolto completamente l’identità dei Cinque Stelle, che si sono alleati con tutti per conservare le poltrone, e che escono più che dimezzati alle urne. Conte è riuscito a trasvolare con nonchalance a braccetto con Salvini, con Renzi, con Zingaretti, persino con quel Silvio Berlusconi che doveva rappresentare l’alleato impossibile per una forza nata libera e populista, che doveva rivoltare il Parlamento come una scatola di tonno e invece si è mangiato anche la Simmenthal. Sarebbe interessante capire come mai Travaglio scrive poco dell’abbraccio mortale degli ex grillini con il Caimano, oltre che con Renzi che con due mosse li ha messi al tappeto, oltre che con il Pd, oltre che con Salvini. Ancora più clamorosa è la debacle del Pd, con Letta che esce polverizzato dalle elezioni tanto da non parlare neanche nella notte. Ma è chiaro che la sconfitta progressista è frutto della testardaggine di Pd e M5S che non speravano neanche di poter vincere da soli, hanno di fatto scelto la sconfitta.

Giorgia Meloni ringrazia e si avvia a diventare la prima donna premier nella storia della Repubblica Italiana. Passerà alla storia, alla leggenda, per come da sola ha saputo costruire un partito di destra che ha superato in pochissimo tempo Salvini e Berlusconi. Ha saputo non cedere alle provocazioni dei contestatori sui palchi dei comizi, i ragazzi di sinistra che a volte dimenticano che la libertà è anche lasciare parlare gli altri e che il pluralismo è sacro. La democrazia significa fare votare gli elettori e il loro verdetto è incontrovertibile. Giorgia Meloni è stata eletta dagli italiani perchè considerata la più libera e la più coerente: l’unica che non si è accodata al treno del governo Draghi, come ha fatto Conte per mantenere a lungo i ministeri salvo poi essere beffato da Di Maio (che non entrerà neanche in Parlamento), e dopo che il Movimento ha perso Di Battista, l’unico che poteva riportarlo alle origini. L’arma del reddito di cittadinanza servirà per conquistare poche decine di seggi ininfluenti all’opposizione, gli italiani dopo il 33 per cento di 5 anni fa hanno capito che i 5S si sono dimostrati il contrario di quello che promettevano di essere. Conte aveva promesso che “nessun italiano perderà il lavoro per colpa del virus”, una barzelletta a risentirla ora, come quel vecchio “regaleremo un milione di posti di lavoro agli italiani” di Berlusconi. Aveva detto mentre gli italiani morivano a centinaia per il virus: “Faccio nomi e cognomi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini”. Mai fu più profetico: saranno quelli che governeranno, legittimati dagli italiani. Anche se Salvini con il suo 8 per cento difficilmente potrà tornare ministro degli Interni. La Meloni non solo vince ed è il primo partito, ma annulla quasi i suoi alleati, votata da più di un italiano su quattro. Mai la destra era arrivata così in alto negli ultimi 60 anni.

Il trionfo di Giorgia Meloni dimostra che neanche le grancasse organizzate dai poteri forti possono fermare il volere della gente, la democrazia popolare. Quel popolo a cui Giorgia ha dato del tu, mentre gli altri idealmente davano del lei o del voi alle persone comuni, o facevano i selfie con le carte gialle pagate dal popolo. Non contano più tanto gli schieramenti, tantomeno gli ideali ormai sepolti, la gente ha bisogno di potersi fidare. E ha scelto di mettere alla prova l’unica leader che ancora non ha governato, perchè i risultati negativi degli ultimi governi erano sotto gli occhi di tutti. “Voto la Meloni” è diventato un trend, un must popolare, che riecheggiava in tutti i bar, tutti i ristoranti. Quasi un voto di rabbia e di protesta, anche per chi aveva scelto la Lega ed è stato gelato dal Papeete. La strada per lei sarà dura e intricata, quasi viene da pensare che per gli altri sia stata quasi una scelta, andare divisi alle elezioni per non governare in un momento così difficile e delicato della politica internazionale e con il carovita alle stelle. Lei, invece, vince e stravince perchè è coraggiosa. Non ha mai fatto inciuci, al contrario di Letta e Conte, le facce scure da dimenticatoio del 2022. Il Pd ripartirà probabilmente da Bonaccini, non ha mai voluto puntare su una donna, da domani niente sarà come ieri. L’era di Giorgia è cominciata: e tra champagne e risate di festa rivolte agli avversari politici, e tra scontri durissimi nel vortice degli sconfitti, durerà cinque lunghissimi anni in cui quel che resta della sinistra sarà minoranza. Giorgia Meloni sarà la prima donna premier in Italia: quel che la sinistra, purtroppo, in cento anni al di là degli slogan non è mai riuscita a fare.


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