La rabbia dei ristoratori che a gran voce chiedono solo di poter riprendere a lavorare. A Radio CASTEDDU, Gianfranco Deidda, storico ristoratore cagliaritano: “La fune si sta spezzando ormai, siamo un anno in queste condizioni, io, personalmente, ho lavorato 5-6 mesi, i problemi ci sono e, oltre le spese che abbiamo nella nostra attività, ci sono anche quelle di casa.
Noi abbiamo applicato i protocolli sin dall’inizio, siamo stati molto attenti con gli igienizzanti, giustamente, le mascherine, i distanziamenti vari. Abbiamo avuto dei controlli, tutte cose giuste, però questo virus non è colpa del ristoratore, delle palestre, dei bar perché logicamente abbiamo preso tutte le precauzioni: bisogna andare a cercarlo da altre parti. Se non abbiamo una spinta, un aiuto per poter iniziare, perché bisogna proprio riniziare da capo, sarà dura. Abbiamo accumulato anche delle spese, bollette da pagare anche se non si lavora. La cosa che chiediamo è lavorare, solo lavorare in sicurezza, come abbiamo sempre fatto, avere i controlli. Mettete l’esercito in campo, chi volete, fate i controlli ogni giorno se potete, però fateci lavorare, solo questo: io non so più da che parte girarmi, cerco di tenere il sorriso, vado al mercato ogni giorno a trovare i fornitori però, dentro, lo sappiamo solo noi quello che stiamo sopportando. Io parlo con diversi colleghi, qualcuno è messo veramente malissimo, alcuni non vorrebbero nemmeno riaprire.
Io penso che tutti quanti dobbiamo fare un sacrificio, noi lo stiamo già facendo e lo devono fare i nostri politici, i nostri governanti locali, ci devono venire incontro un po’ perché bisogna trovare una soluzione”.
Risentite qui l’intervista a Gianfranco Deidda del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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