Una comunità sotto choc, Bosa, per la morte di Giada Calanchini, la ventiduenne precipitata dal terzo piano di un palazzo e deceduta dopo poche ore all’ospedale. Si sarebbe tolta la vita per una delusione d’amore, un rapporto impossibile da ricucire con Nicola Tanda, 25enne bosano. Le indagini vanno avanti e, al Messaggero, parla Massimiliano, il padre della ragazza: “Non abbiamo alcun dubbio su quel ragazzo che so per certo che sta soffrendo quanto e come me che sono il padre. La loro era stata una storia difficile, complicata, Giada ci teneva tanto, aveva provato a ricostruirla nell’ultimo anno, lo so, io ero il confidente di mia figlia. So quanto lo amasse”, confessa papà Massimiliano.
Che si spinge sino a una verità praticamente granitica: “È stato un gesto plateale da parte di mia figlia che, forse, non voleva spingersi davvero a tanto. Penso che la situazione le sia sfuggita di mano”. Le indagini vanno avanti, gli investigatori hanno sentito Nicola Tanda, visibilmente sotto choc, e altri amici. Domani l’autopsia sul corpo di Giada.










