di Paolo Rapeanu
Ad Assemini negli ultimi giorni, dove più di uno è stato notato zampettare senza problemi vicino a un fiume. In quest’ultima occasione, un residente ha scattato diverse fotografie, pubblicandole su un gruppo Fb. Ma il gambero killer è di casa nell’Isola già da anni. Il crostaceo americano è arrivato sin qui, creando non pochi problemi all’ecosistema: infatti, riesce ad adattarsi perfettamente a qualunque habitat, divorando uova di insetti e pesci e, quindi, alterando la biodiversità di fiumi e torrenti e stagni. Le cronache giornalistiche degli ultimi anni registrano la sua presenza in varie zone della Sardegna.
Nel parco di Molentargius, per esempio, nel 2017: l’Ente parco, in quel caso, aveva avviato una campagna di cattura insieme a un team di biologi universitari. Non solo: il gambero killer, nel 2014, è stato notato anche a Aglientu, nella zona del litorale e, in quell’occasione, più di un cittadino aveva giurato di aver visto un crostaceo praticamente identico anche un anno prima. Ma esistono anche segnalazioni più datate, in Sardegna, risalenti al 2010. Il crostaceo, totalmente innocuo per l’uomo, è invece soprannominato “killer” – nonostante il suo nome scientifico sia ‘Procambarus clarkii’ – anche per via del fatto che è portatore della cosiddetta “peste del gambero”, malattia che colpisce le specie di gamberi nostrane.











