Oggi si costituiranno parte civile contro Igor Sollai il fratello Andrea Deidda con l’avv. Gianfrancesco Piscitelli del Foro di Bari, gli zii da parte di madre: Remo Zoncheddu con l’avv. Elisabetta Magrini del Foro di Cagliari, Efisio Zoncheddu con l’avv. Roberto Pusceddu del Foro di Cagliari, Rita Zoncheddu con l’avv. Pamela Marianna Piras del Foro di Cagliari. Gli zii sono gli unici parenti che dal primo momento stanno sostenendo moralmente ed economicamente Andrea in questa tragedia.
Una giornata che segna l’inizio dell’iter processuale che ripercorrerà tutte le tappe di questa triste e inconcepibile storia, quella di Francesca, 42 anni, residente a San Sperate, dove viveva con il marito sino al giorno in cui lui, con furia, ha messo fine alla vita della donna alla quale aveva promesso, giurato amore eterno. Era maggio, 2024, per settimane Sollai ha cercato di far credere che Francesca fosse andata via di sua spontanea volontà. Ma il suo amato fratello Andrea non ha mai creduto a questa tesi, mai lo avrebbe lasciato, un punto di riferimento preciso ed essenziale. E nemmeno le sue colleghe di lavoro hanno mandato giù questa tesi e i messaggi inviati dal telefono della donna da Sollai, a tal punto da farlo cadere in “trappola” e consegnare le prove alle forze dell’ordine. Il corpo straziato, rinchiuso dentro a un borsone e gettato via in campagna è stato rinvenuto dopo giorni di ricerche estenuanti in una giornata di luglio, soffocante, come il dolore di tutta un’Isola che ha pregato per Francesca e sperato che fosse ancora viva. Purtroppo no, lei è una delle tante donne che è morta per mano di chi avrebbe dovuto proteggerla sino alla fine. Da allora si sono susseguiti altri fatti, come una triste routine che accompagna queste disgrazie: l’autopsia sui resti di Francesca, i tentativi di depistaggio, ancora, da parte di Sollai, la sua confessione, la restituzione di Francesca alla famiglia e il funerale, a Elmas, dove tutta la Sardegna si è stretta ad Andrea, soprattutto, fisicamente e moralmente, per dire basta ai femminicidi e per salutare quella donna che aveva un bellissimo sorriso.
Riposa, lei, ora, nel cimitero del paese, per lei sono stati depositati fiori, incise lapidi e piantati alberi per esprimere la vita che, in qualche modo, mai cesserà.
Ora passa tutto in mano ai giudici, attraverso gli avvocati: per Andrea Deidda c’è Gianfranco Piscitelli, sempre in campo contro la violenza sulle donne, che ha abbracciato quel ragazzo come un papà, un fratello, un amico sul quale può contare.
E Piscitelli ha scelto Roberta Bruzzone come ctp, consulente tecnico di parte: è già stata depositata agli atti la consulenza criminologica, criminogenetica e criminodinamica di 66 pagine.












