Mollato, ancora una volta, da Forza Italia, il presidente Solinas anche oggi è costretto a far saltare l’incontro con i partiti della sua quasi ex maggioranza. Ufficialmente, gli azzurri hanno disdetto per un lutto che ha colpito uno dei suoi esponenti, Emanuele Cera. Ma la realtà è che i malumori sono giganteschi e gli azzurri, guidati in Sardegna da Ugo Cappellacci, non hanno nessuna intenzione di reggere il gioco a Solinas. Così come non ce l’ha Fratelli d’Italia, con la coordinatrice Antonella Zedda che non ha intenzione di cedere. L’asse fra i due partiti in questo momento è inattaccabile, e non lascia varchi ai tentativi di trattative e soluzioni politico-diplomatiche: o Solinas torna sui suoi passi, stoppa i nuovi ospedali, riprende la ristrutturazione del Brotzu e dà i soldi per lo stadio, oppure non ci saranno sconti. Con la legislatura che rischia di finire con qualche mese di anticipo rispetto alla data prevista di febbraio 2024.
Falliti anche i tentativi di mediazione da parte della Lega di Michele Pais, che ha provato inutilmente a intercedere e che a sua volta deve vedersela con i dissidenti interni, primo fra tutti Dario Giagoni che ha più volte attaccato l’inerzia di Solinas e della sua giunta.
Il clima, insomma, è avvelenato. Prevedibile, anche in vista della scelta del candidato presidente per la prossima legislatura.









