Di Paolo Rapeanu
Il tempo passa ma nulla sembra cambiare in piazza Falchi, uno dei “cuori” del rione popolare cagliaritano di Sant’Elia: proprio lì, qualche giorno fa, per cause ancora da chiarire le fiamme hanno distrutto l’automobile e il furgone di Billo Vistosu, l’ex calciatore a capo, da anni, del comitato di quartiere. E adesso i residenti ritornano, per l’ennesima volta, sul piede di guerra. Con tanto di video nel quale si vede, palesemente, il nero del buio legato all’assenza di lampioni. Come se non bastasse, a completare il quadro ci sono anche le fogne, che continuano a saltare e ad impestare l’aria che respirano centinaia di cagliaritani.
“Tra fogne che saltano in continuazione, illuminazione inesistente, strade e marciapiedi da terzo mondo, le istituzioni continuano ad essere assenti. Viviamo in condizioni atroci, Zedda deve mettersi una mano sulla coscienza, ecco come viviamo. La sera siamo costretti a utilizzare le pile per spostarci senza correre il rischio di cadere”.








