Una rotta inaspettata, quella scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza di Civitavecchia, legata alla droga. Marijuana, coltivata in Sardegna e arrivata nel Lazio, con l’ipotesi di un patto tra narcos sardi e romani per fare arrivare nell’Isola carichi di cocaina. Le indagini sono appena iniziate e tutti i collegamenti vanno chiariti. Ma, come riporta Il Messaggero, ci sarebbe un accordo tra vari clan per un “import-export” della droga tra il porto di Olbia e quello di Civitavecchia, al punto che gli stessi finanzieri hanno voluto concentrare tutti gli sforzi della squadra analisi sul binario marino tra l’Isola e il Lazio. La marijuana coltivata in Sardegna avrebbe infatti attirato gli spacciatori laziali, al punto di preferirla a quella in arrivo dall’Albania e dall’Africa.
L’ultimo carico intercettato dai finanzieri a febbraio: sessanta chili di marijuana scovati a bordo di un furgone appena sbarcato e scoperti grazie al fiuto del cane “Losna” in un sottofondo. Tutti i pacchetti erano avvolti nel cellophane e la droga era, rigorosamente, sottovuoto. Le verifiche incrociate e le indagini delle Fiamme Gialle vanno avanti in modo serrato e, nell’inchiesta già aperta, spiccano contatti, anche frequenti, tra i consumatori della Sardegna e alcuni clan della droga di Primavalle.











