“Pigliaru punisce gli otto legali dell’avvocatura regionale che hanno fatto causa all’amministrazione, demansionandoli e non affidando loro nessuna nuova procura”.
Questa l’accusa dei consiglieri di Fratelli d’Italia, Gianni Lampis e Paolo Truzzu, che hanno presentato in merito un’interrogazione, firmata da altri colleghi del centrodestra.
“Il disegno di legge sulla riforma dell’avvocatura regionale ha l’unica funzione di punire gli otto avvocati regionali che hanno vinto la causa contro l’amministrazione”, denuncia Lampis. “È, infatti, curioso che: la Giunta per 5 anni abbia assegnato il massimo punteggio all’avvocatura regionale, gli otto avvocati ricorrenti hanno sempre preso il massimo punteggio, però con la riforma i legali vengano discriminati”.
“La Giunta, però, dimentica o fa finta di dimenticare l’esistenza della legge professionale forense che negli articoli 19 e 23 fa salva la permanenza dell’iscrizione all’albo e l’esercizio dell’attività professionale proprio di quegli otto avvocati che erano iscritti all’albo alla data della sua entrata in vigore”, aggiunge Truzzu. “Non è un caso che la Giunta, nella sua riforma, ometta qualsiasi riferimento alla legge che regola proprio le funzioni dei legali degli enti pubblici”.
“È sospetto che, dopo la sentenza che dà ragione agli avvocati, sorga improvvisamente la necessità di riformare una struttura che ben ha lavorato e sulla formazione/specializzazione della quale in questi cinque anni Pigliaru e il centrosinistra hanno investito ingenti risorse”, continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia.
“Tutto ciò in palese violazione di quanto stabilito dalla legge professionale forense. La Regione dovrà pagare già due milioni di euro agli otto legali, ora Pigliaru e la sua Giunta vogliono perdere altri contenziosi e risarcire altri danni a spese dei sardi”, concludono.













