“Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte del Prefetto in merito al possibile arrivo dei migranti. Nella scuola tutto tace, nessun movimento di preparazione o allestimento del centro. Siamo contrari ad un accoglienza di questo tipo che non tiene conto della dignità degli essere umani e tratta i migranti come merce da parcheggiare nei luoghi più disparati. Nessun coinvolgimento dello Stato verso i comuni e chi amministra, verso i cittadini e verso il territorio. Non e’ più accoglienza ma business e noi non vogliamo renderci complici di questa tratta. L’ex scuola di polizia penitenziaria è l’unico centro isolano con un poligono di tiro e vorremo che fosse utilizzato per altri modi e non come parcheggio di essere umani”. Le parole del primo cittadino di Monastir, Luisa Murru appaiono chiare e decise: l’ex scuola degli agenti delal penitenziaria non può essere un “ufficio postale” dove “recapitare” i migranti.
IL PRESIDIO PACIFICO. Il sindaco Luisa Murru, aggiunge: “Monastir e’ un paese accogliente ma che non vuole rendersi complice di questa gestione scellerata verso queste povere persone. Il futuro dell’ex scuola deve essere un altro e non un parcheggio di essere umani a cui non si garantisce un futuro. Il presidio di domani (sabato 8 ottobre 2016, dalle ore 9 alle 12), dinnanzi ai cancelli dell’ex scuola, sarà popolare e lo specificheremo anche stasera, (venerdì 7 ottobre 2013, alle ore 18) durante un incontro con la cittadinanza in via Nazionale presso i locali del centro di aggregazione sociale: nessuna bandiera di partito e nessuna passerella. Vogliano che sia solo dei cittadini di Monastir e dei paesi limitrofi per il rispetto verso tutti gli essere umani e per un futuro diverso della ex scuola e che possa diventare una risorsa per il territorio e non un parcheggio senza tempo per i migranti”.
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