Era già scritto che sarebbe finita così. Intanto anche Zenga dice no al Cagliari, nonostante sia senza squadra. Ora mister Zeman ha fatto le valigie e non ci saranno più alibi per nessuno. Dopo la sconfitta interna col Chievo si respirava intorno alla squadra un’aria pesante. A pagare per tutti ,come sempre accade nel calcio, è stato il tecnico. Per uscire dal tunnel occorre riprendere la corsa verso una posizione in classifica dignitosa. Ma servono rinforzi, almeno uno per reparto, e in ogni caso per il nuovo allenatore non sarà un compito facile. La situazione rischia di precipitare se non ci sarà una reazione forte del gruppo. L’attuale diciottesimo posto significherebbe retrocessione in serie B. Nelle 7 partite che hanno preceduto quella contro la Juventus, la squadra rossoblù ha ottenuto solo 4 punti, senza una vittoria casalinga. 12 punti complessivi in 16 giornate. Un bottino davvero esiguo rispetto alle aspettative e per raggiungere l’obiettivo minimo: la salvezza. Abbiamo visto una squadra senza carattere, quasi svuotata di energie fisiche e mentali. Troppe le partite affrontate con sufficienza , senza grinta e senza una logica. E’ mancato il gioco, il collettivo e i movimenti sincronizzati tra i reparti. Per superare il gap tecnico occorreva raddoppiare l’impegno, dare disponibilità e trovare le motivazioni giuste per ottenere il massimo dei risultati.
Ma perché si è arrivati a questa situazione? In realtà le responsabilità sono da ripartire tra la società, che aveva deciso di non decidere, allungando l’agonia dello staff tecnico e di fatto delegittimato l’allenatore e i giocatori che hanno fornito un rendimento nelle ultime gare davvero preoccupante. La delusione dei tifosi è grande. L’arrivo di Zeman aveva riportato allo stadio tantissima gente e i media avevano dato ampio spazio al Cagliari sia in Italia che all’estero. Le cause di questa situazione che ha visto la squadra rossoblù precipitare nei bassifondi della classifica in caduta libera e con un trend negativo davvero singolare non possono essere addebitate solo al tecnico . Sul banco degli imputati ci sono i giocatori rossoblù e, in particolare, il loro capitano Daniele Conti, spesso in difficoltà fisica, che da trascinatore del gruppo e da leader mancato è stato individuato dai tifosi come uno degli artefici dell’esonero di Zeman e la società che non ha messo al servizio del tecnico un organico all’altezza della serie A e alle prime difficoltà non ha sostenuto il cosiddetto “progetto” con adeguati rinforzi ma ha dato il ben servito al boemo. In attesa di conoscere il nome del nuovo tecnico ci aspettiamo che la società faccia chiarezza e individui gli uomini giusti per risalire la china e rasserenare gli animi. In questo momento le scelte dovranno essere ponderate e non si potrà più sbagliare. Dietro l’angolo c’è la serie B.













