Il mercato del lavoro nella Città Metropolitana di Cagliari presenta numeri preoccupanti nel 2024, con un crollo dell’occupazione giovanile e una precarietà che raggiunge il 90,1% tra gli under 29. I dati, diffusi dal Centro studi della Cgil, mostrano una contrazione significativa dell’occupazione giovanile, che scende dal 40,3% nel 2023 al 31,5%. Un fenomeno che colpisce in particolare le giovani generazioni e le donne, per le quali il tasso di occupazione è diminuito del 2%.
In risposta a questa situazione, la Cgil di Cagliari ha deciso di lanciare una campagna referendaria, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla necessità di una maggiore stabilità e sicurezza nel mondo del lavoro. La campagna partirà il 12 aprile con un evento dedicato agli studenti delle scuole superiori e universitari, che si terrà all’Exma di Cagliari. In collaborazione con Teatro dallarmadio e Film Commission, l’iniziativa vedrà laboratori, seminari e attività artistiche per trattare temi legati alla cittadinanza e alla sicurezza sul lavoro.
Simona Fanzecco, segretaria della Cgil Cagliari, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al referendum dell’8 e 9 giugno, che coinvolgerà cinque quesiti cruciali su lavoro e cittadinanza. Tra questi, il ripristino dell’articolo 18, la reintroduzione delle causali nei contratti a tempo e l’abolizione del limite sui risarcimenti nei licenziamenti. Il quinto quesito riguarda la riduzione dei tempi per la richiesta di cittadinanza.
Nel frattempo, i dati Istat rivelano una contrazione dell’occupazione nella Città Metropolitana di Cagliari, che scende dello 0,9% rispetto al 2023, mentre in Sardegna la crescita media è dell’1,6%. A soffrire maggiormente sono le donne e i giovani, con il tasso di occupazione tra i 15 e i 24 anni che scende dal 20,4% al 12,8%, e quello degli under 29 dal 40,3% al 31,5%.
A preoccupare ulteriormente è l’aumento della precarietà: nel 2024, solo l’11,7% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato, contro l’86,7% di contratti precari, in aumento rispetto all’anno precedente. Fra gli under 29, il 90,1% dei contratti è precario, con un abbassamento del tasso di assunzioni stabili, che è sceso al 5,8%.










