di Paolo Rapeanu
“Via via la xenofobia, mai più fascismo”. È quello che si legge sul cartello orgogliosamente tenuto in mano da Emanuele Demartis, 21enne di Iglesias, a Cagliari per studiare Ingegneria elettronica all’Università. È uno dei giovani che si schierano a favore dei migranti e contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Non si può anteporre la politica alle vie umane, si devono riprendere i trattati e cambiare le cose, ma prima bisogna assicurare alle persone una vita in un posto sicuro, non in mezzo al mare”, dice lo studente.
Occupare qualche ora per partecipare alla manifestazione “Aprite i porti”? “Sì”, perché “in questo momento ci sono troppe persone che parlano della vita con una leggerezza immane, è una cosa importante da far notare. Se si vuole modificare qualcosa va bene, ma non si possono lasciare oltre seicento migranti in balìa delle onde”.









