Lo sappiamo tutti, ormai: arrivare in Sardegna da Roma e Milano per chi non è residente costa come o più che andare a New York. Esattamente come per chi è residente ma osa sognare di potersi spostare su qualche altra destinazione senza essere strozzato da vergognose tariffe e dalla ovvia assenza di alternativa. Ribadito questo, il problema – gigantesco – resta.
Per raggiungere Cagliari volando da Milano si spendono 127 euro partendo il 22 dicembre che arrivano a 135 euro se si parte il 24 dicembre; 211 euro da Torino, 194 euro da Venezia, 177 euro da Bologna. Tariffe che – sottolinea il Codacons – non tengono conto dei costi aggiuntivi, come quello per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, balzelli che incidono in modo non indifferente sul prezzo finale del biglietto. Se poi si aggiunge anche un volo di rientro il 7 gennaio, con trolley al seguito, il costo del biglietti supera quota 500 euro a passeggero, praticamente lo stesso prezzo di un biglietto Roma-New York che, nelle medesime date, parte da circa 560 euro a viaggiatore.
Numeri resi noti da Codacons, che ha chiamato l’Antitrust che, manco a dirlo, farà il solito buco nell’acqua. “Presentiamo una nuova denuncia all’Autorità affinché intervenga sull’ennesimo rialzo dei voli aerei a danno di lavoratori e studenti che tornano a casa durante le feste”, si legge nell’annacquato appello. “Non possiamo non chiederci che fine abbiano fatto le misure del governo introdotte col decreto asset e che erano finalizzate proprio ad evitare ciò che il Codacons ha registrato, ossia un aumento delle tariffe per i collegamenti con le isole durante un periodo di picco della domanda”.
Ma quel decreto è stato da tempo ritirato dopo le minacce di Ryanair di lasciare l’Italia, minacce seguite a tagli di voli proprio dalla Sardegna.











