La scuola è iniziata da pochi giorni e già si registrano due casi in cui gli studenti vengono umiliati e isolati dai compagni di classe. In un caso, gravissime offese personali sono state rivolte attraverso la chat di gruppo, demoralizzando fortemente lo studente colpito.
I genitori si sono accorti della situazione poiché il giovanissimo non voleva andare a scuola: dopo un primo colloquio con il figlio, hanno letto la chat e inviato immediatamente la segnalazione al dirigente scolastico. Non solo: sono state, nel giro di poche ore, avviate tutte le procedure per verificare i fatti e proteggere lo studente. Eventuali provvedimenti contro i bulli verranno presi i prossimi giorni.
Massima attenzione, insomma, verso questa importante tematica soprattutto dopo il caso del 14enne di Latina che ha deciso, nel modo più drammatico, di non rientrare a scuola. Mai più.
Ma perché il bullismo? Cosa si può fare per contrastare questo insieme di comportamenti aggressivi che feriscono la psiche di chi subisce?
Abbiamo chiesto a Luca Pisano, Direttore Master in Criminologia clinica e Psicologia Giuridica
Osservatorio Cybercrime Sardegna, di far chiarezza sull’argomento.
Le scuole hanno l’obbligo di prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo?
“Si. Le scuole hanno l’obbligo di prevedere specifiche procedure come previsto dalla Legge 71/2017 e dalla Legge 70/2024”.
In Sardegna sono state emanate specifiche leggi sul tema?
“Si, la legge 18/2022: la legge stabilisce che la Regione Sardegna ha il compito di promuovere politiche e interventi per prevenire e contrastare bullismo e cyberbullismo. Prevede campagne di sensibilizzazione nelle scuole, formazione per insegnanti e operatori, nonché strumenti di supporto psicologico per le vittime”.
Quali sono le procedure che ogni scuola è tenuta ad adottare per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo?
“Le procedure minime obbligatorie per le scuole dovrebbero essere le seguenti: Nomina di un docente referente per bullismo e cyberbullismo, con compiti di coordinamento. Inserimento nel PTOF e nel Regolamento di Istituto di azioni e protocolli specifici di prevenzione e contrasto. Definizione di una procedura interna di segnalazione e gestione dei casi (chi raccoglie la segnalazione, chi informa il dirigente, tempi e modalità di intervento).
Coinvolgimento delle famiglie: informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti.
Attivazione di azioni educative e formative: percorsi per studenti, formazione docenti, sensibilizzazione genitori.
Collaborazione con enti esterni (forze dell’ordine, servizi sociali, associazioni, sportelli di ascolto psicologico, Osservatorio Cybercrime Sardegna).
Tutela delle vittime: garantire supporto educativo e psicologico, evitando ulteriori stigmatizzazioni.
Monitoraggio periodico delle azioni svolte e aggiornamento delle procedure”.
Quali sono i principali effetti psicologici che il bullismo e il cyberbullismo possono avere su bambini e adolescenti?
“Il bullismo e il cyberbullismo possono avere conseguenze importanti sul benessere psicologico dei minori. Le vittime spesso sviluppano ansia, depressione, calo dell’autostima e difficoltà relazionali, con ripercussioni sul rendimento scolastico e sulla motivazione. Nei casi più gravi possono comparire isolamento sociale, disturbi psicosomatici e pensieri autolesivi. Anche chi assume il ruolo di bullo rischia effetti negativi a lungo termine, come difficoltà nel controllo della rabbia, scarso sviluppo empatico e rischio maggiore di condotte antisociali”.
A chi può rivolgersi uno studente che subisce o assiste a episodi di bullismo o cyberbullismo?
“Uno studente può segnalare il problema in primo luogo al docente referente per bullismo e cyberbullismo o a qualsiasi insegnante di fiducia, oltre che al Dirigente scolastico, che ha l’obbligo di attivare le procedure interne e informare le famiglie. La Legge 71/2017 e la Legge 70/2024 prevedono la collaborazione delle scuole con forze dell’ordine, servizi sociali e associazioni del territorio. In Sardegna, la Legge Regionale 18/2022 rafforza questa rete, riconoscendo anche il ruolo dell’Osservatorio Cybercrime Sardegna che offre consulenza gratuita a docenti, genitori e studenti: [email protected] “.
Qual è il tasso di bullismo e cyberbullismo in Sardegna?
“Secondo l’indagine Eurispes Sardegna (2022), circa 1 studente su 5 (19,6 %) ha dichiarato di essere stato vittima di cyberbullismo. Negli ultimi tre anni (rispetto al 2020-2021) si è registrato un aumento del fenomeno: la percentuale di studenti che dichiarano di non essere mai stati vittime di bullismo è calata dall’80,4 % al 68,9 %. Pertanto nel 2024 uno studente su tre è stato vittima di bullismo e/o cyberbullismo in Sardegna”.
Perché è aumentato negli ultimi anni il numero di studenti vittime di bullismo e cyberbullismo?
“L’aumento delle vittime non è un caso: riflette il disagio crescente dei giovani.
Viviamo in un mondo in guerra, con politici che in Parlamento si insultano e arrivano alle mani, e genitori che spesso rinunciano a dare regole e punizioni. In questo vuoto educativo, i ragazzi si sentono soli, vulnerabili e disorientati. Le subculture digitali, inoltre, offrono appartenenza ma, allo stesso tempo, normalizzano linguaggi aggressivi e violenti. Così bullismo e cyberbullismo diventano più frequenti, più crudeli e più persistenti, specchio di una società che non sa più proporre modelli solidi e autorevoli”.
Chi purtroppo deve fare i conti con questa condizione messa in atto da una o più persone, è bene sottolineare ancora una volta l’importanza di parlare, di chiedere aiuto e di non lasciarsi andare al silenzio e alla paura: a scuola come fuori dalle mura della casa della formazione, un team di persone preposte è pronto ad ascoltare e a intervenire per aiutare chi è vittima di bullismo.











