Domus romana nel corso, Chessa: “Senza soldi copriamo lo scavo”.
“Abbiamo chiesto il preventivo per una copertura trasparente. Se non ci bastano i soldi siamo pronti a scoprire lo scavo”. L’annuncio in aula dell’assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa. Si tratta dello scavo aperto nel settembre 2015, nel corso del cantiere per il restyling del corso Vittorio Emanuele II (tratto da piazza Yenne a via Sassari), quando è emersa una domus romana con alcune pareti dipinte, i resti di un edificio privato decorato da pitture di alto livello artistico risalente ai secoli a cavallo della nascita di Cristo, secondo gli esperti della Sovrintendenza. Nel maggio 2016, per garantire in sicurezza il percorso della processione di Sant’Efisio, si rende necessario realizzare un recinto. “E oggi quel recinto, quella baracca”, come l’ha bollata Federico Ibba, consigliere comunale dei Centristi per l’Europa che ha presentato un’interrogazione consiglio comunale, “è ancora in piedi e tappa tanti negozi del corso Vittorio Emanuele II”.
Ed ecco la risposta di Chessa: “Abbiamo chiesto il preventivo per la sistemazione di una copertura trasparente con aerazione e illuminazione sul modello di quella prevista per gli scavi nel bastione di santa Caterina. Ne parlerò col sindaco. Se i soldi ci sono bene se i soldi. Altrimenti saremo costretti a ricoprire lo scavo preservando ovviamente i resti archeologici senza fare alcun danno. Speriamo di poter risolvere la situazione entro dicembre”.












