di Jacopo Norfo
In una semplice istantanea la politica di oggi a Cagliari: Alessandro Di Battista che attacca Renzi riempie la piazza, mentre quattro gatti “affollano” la platea del convegnetto del centrodestra sul tema dei rifiuti. Diversa la grinta, diversi i temi: il Movimento 5 Stelle si conferma l’unico movimento in grado di coinvolgere davvero i cittadini nelle piazze, il centrodestra cagliaritano che con uomini della vecchia politica ha perso le ultime due elezioni regalando la città per dieci anni a Massimo Zedda è letteralmente tramortito e non riesce a risollevarsi, neppure nelle idee. Partiti che stentano persino nella comunicazione: Pierluigi Mannino, organizzatore del convegno al quale tra gli ospiti privilegiati sono stati invitati solo i giornalisti dell’Unione Sarda, ammette candidamente che “non è stato fatto neanche un comunicato stampa”. Siamo nel 2016, ma il centrodestra rimane fermo al palo per sua scelta e a causa delle sue divisioni interne. Massidda è il leader che quella piazza non l’ha certo scaldata, l’opposizione in consiglio comunale è più flebile di una puntura di zanzara, tanto che Zedda in Aula non deve portarsi neanche l’Autan e domina, praticamente senza avversari. Un centrodestra senza più identità, che è privo anche di un movimento o di un partito di riferimento. E si vede. Erano conservatori, ma non è rimasto più nulla da conservare.
Opposti sono i messaggi mandati da Di Battista, un vero gigante in piazza san Cosimo. Contesta Renzi affermando che le banche sono i veri mandanti del Sì al referendum del 4 novembre. Afferma che in caso di vittoria del Sì lo Stato conterà più delle regioni e la Sardegna rischia di vedersi piombare addosso i progetti contestati, dalle discariche alle scorie nucleari. In Italia c’è un nuovo bipolarismo: Pd contro M5S, mentre il centrodestra non ha più neppure un leader.
Nel centrodestra cagliaritano il futuro è nei giovani come il coraggioso Alessandro Vincis di Pirri, ma ci vorrà davvero molto tempo per costruire sulle macerie, il coordinatore regionale di Forza Italia è stato appena condannato per un crac milionario. Spaventano quelle facce che sembrano di cartapesta, ferme agli anni 90: il centrodestra è fatto di tante menti illuminate che sono stufe dei giochi di partiti ormai fuori dai tempi, che giocano a distruggere e mai ad unire. Il flop delle ultime elezioni, che vedeva come candidati di spicco proprio Massidda e Mannino e che ha portato a perdere nettamente al primo turno, non sembra avere insegnato molto. Non si notano reazioni. E a Cagliari il Movimento 5 Stelle che guadagna consensi ed elettori lancia la sfida per le prossime elezioni nazionali e regionali.
foto di Claudio Lorai












