“Che l’Agenzia dell’Entrate fosse il soggetto pubblico maggiormente indicato per una tempestiva erogazione dei contributi alle aziende in crisi, Noi del Partito Democratico lo dicevamo da mesi. I dati ci danno ragione. In appena 9 giorni a ciascuna delle 6239 aziende sarde, su 200 mila a livello nazionale, sono stati accreditati oltre 25 milioni di contributi a fondo perduto. Questa la modalità che dovrà essere seguita anche con i prossimi Decreti Ristori. Quando la crisi è così forte, il tempo entro cui si attuano le disposizioni, come la semplicità delle procedure, diventano fattori determinanti”. Dichiara Romina Mura deputata del Partito democratico.
Il contributo medio per azienda è stato di 4 mila euro. Per quanto attiene la distribuzione territoriale delle risorse, 5 milioni 888 mila euro sono andati alle 1270 aziende della Città metropolitana di Cagliari, 3 milioni 300 mila alle 967 aziende della Provincia di Nuoro, 2 milioni 108 mila alle 593 aziende dell’Oristanese, 9 milioni 752 mila alle 2340 aziende della Provincia di Sassari e 3 milioni 966 alle 3710 azienda della Provincia del Sud Sardegna.
A ricevere i contributi sono stati soprattutto bar, pasticcerie, gelaterie, ristoranti e operatori turistici e dell’ospitalità. Ne hanno beneficiato anche gli esercenti attività sportive, di intrattenimento e di trasporto; le aziende dedite ai servizi alla persona e diverse attività professionali.
“Ritengo ora fondamentale che si acceleri con l’erogazione dei contributi a coloro che, non avendo beneficiato di aiuti governativi in precedenza, presentano istanza per la prima volta e si continui a utilizzare il meccanismo MEF-Agenzia delle entrate per assegnare le tante risorse, a disposizione delle imprese, previste dalla Legge di bilancio arrivata oggi in Parlamento e che saranno messe a correre con i prossimi decreti ristori”. Aggiunge la Deputata Dem.
“Con la speranza che le opposizioni anziché continuare a fare proposte insostenibili, si convincano a costruire insieme a Noi un piano di azioni strutturali che consenta al nostro sistema produttivo di superare la crisi e ridefinire nuovo condizioni di ripartenza”. Conclude Romina Mura











