Dal centro alla periferia Cagliari è sempre più abbandonata, degradata e fuori controllo. La denuncia, questa volta, arriva a Casteddu online da uno studente universitario che descrive le scene a cui assiste tutti i giorni.
“Qualche giorno fa, parcheggiando l’auto in via Einaudi, mi sono trovato davanti a una scena che non può lasciare indifferenti: un uomo sdraiato accanto al cancello elettrico del mio parcheggio sotterraneo, a pochi centimetri dal punto in cui ogni giorno entrano ed escono decine di auto.
L’uomo aveva improvvisato un giaciglio di fortuna in quello spazio angusto e pericoloso, trasformandolo in un bivacco. Bastava un attimo di distrazione da parte di un automobilista perché accadesse una tragedia. Non è stato solo lo sconcerto per la sua incolumità a colpirmi, ma il significato di quella scena: l’immagine di una città senza controllo, che non riesce a garantire sicurezza né a chi ci vive né a chi, purtroppo, vi sopravvive ai margini.
E non si tratta di un caso isolato. A pochi passi dal cuore istituzionale della città, in Piazza Matteotti, i portici sono diventati un percorso a ostacoli: cartoni sparsi, odori insopportabili, persone in evidente stato di alterazione. Una zona che dovrebbe essere biglietto da visita di Cagliari, oggi è terra di nessuno.
Lo stesso accade sul lungoporto, dove i turisti delle crociere, appena scesi dalle navi, si trovano davanti panchine occupate stabilmente da bivacchi improvvisati. È questo lo spettacolo che la città offre a chi la visita per la prima volta: non l’accoglienza di una capitale mediterranea, ma il degrado di una città abbandonata.
Ancora più inquietante la situazione di Piazza del Carmine, trasformata in un crocevia di spaccio e ricettazione. Non parliamo solo di decoro urbano, ma di sicurezza vera e propria: i fatti di cronaca, con l’ennesimo accoltellamento avvenuto pochi giorni fa, ci dicono che qui il rischio non è più percezione, ma realtà quotidiana.
E poi c’è viale Sant’Ignazio, che conosco bene come studente universitario. Una zona dimenticata dalle istituzioni, che convive da anni con marginalità e degrado. La presenza della Caritas, pur fondamentale per il supporto sociale che garantisce, ha finito per attrarre situazioni di fragilità che spesso si scontrano con la vita universitaria. Non mancano episodi di aggressioni e microcriminalità, e chi ne paga il prezzo sono proprio gli studenti, che dovrebbero poter vivere serenamente gli spazi dell’università e invece risentono della costante mancanza di sicurezza.
Questa è oggi Cagliari: città amministrata da una giunta che alterna inaugurazioni di facciata, intestandosi progetti che fino al giorno prima avversava, a una realtà fatta di insicurezza, abbandono e disordine. Una città in cui non è raro assistere a risse in pieno centro, a sconosciuti accampati davanti a case e attività, a spazi che invece di essere restituiti ai cittadini diventano rifugio per disperati.
Una città in cui non si può più minimizzare o chiudere gli occhi dietro un falso buonismo: perché accoglienza e solidarietà non possono e non devono diventare sinonimi di abbandono, degrado e insicurezza.
Riccardo Mulas












