Da Siurgus Donigala a Roma, la regina delle api si chiama Anna Maria Cabiddu e sarà premiata per APInRosa, il progetto nazionale che valorizza l’apicoltura femminile in Italia attraverso le storie delle apicoltrici e una mostra-evento a loro dedicata. Conosce molte tradizioni del territorio bagnato dal lago di Mulargia, “sono una custode delle api, ho delle arnie stanziali e le mie api acchiappano fioriture sempre diverse, essendo la zona in parte montana e in parte pianeggiante. Produco un millefiori a base di piante tipiche della macchia mediterranea” racconta Anna Maria, orgogliosa per quanto è riuscita a mettere in piedi con le sue sole forze. Ed è lei l’ambasciatrice per la Sardegna, la cerimonia di premiazione sarà 19 maggio a Roma, alla vigilia della Giornata Mondiale delle Api. Un tempo, quando si doveva recuperare uno sciame tra i mirti e le pietre lunari della Sardegna, le donne recitavano una filastrocca: “Vieni qui bambina bella. Torna a casa apina bella”. Orazione che si perde nella notte dei tempi ma che molto racconta di quel territorio. “In Sardegna l’apicoltura è sempre stata donna. Erano le donne a cantare la filastrocca, a smielare i bugni e a preparare l’abbamele, un decotto tipico dell’apicoltura rurale sarda a base di miele con buccia d’arancia essiccata, buccia di limone e mela cotogna. Ogni famiglia ha la sua ricetta e la tramanda di generazione in generazione. Personalmente la utilizzo ancora oggi” racconta Anna Maria Cabiddu.
Ci sono apicoltrici di lungo corso, ma anche giovani donne che si stanno affacciando per la prima volta all’allevamento delle api, con curiosità e passione. Alcune sono “figlie d’arte”, altre hanno visto nell’apicoltura una possibilità di rinascita dopo una catastrofe naturale, oppure un mezzo per creare inclusione sociale, sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Tutte sono concordi nel considerare l’apicoltura un’opportunità di affermazione personale e professionale, ma anche uno strumento imprescindibile per salvaguardare il territorio e custodirne la biodiversità.
Con l’obiettivo di raccontare l’apicoltura femminile in Italia ha preso forma il progetto “APInRosa. Volti e storie dell’apicoltura femminile in Italia” un format ideato e realizzato dalla giornalista e scrittrice Valentina Calzavara, per la valorizzazione di genere in apicoltura, attraverso un concorso con premiazione e la divulgazione giornalistica delle storie delle apicoltrici vincitrici. Il progetto APInRosa gode del patrocinio del MASAF- Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ed è promosso dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani.
“La storia prestigiosa dell’allevamento delle api in Italia è stata scritta da una lista interminabile di figure femminili che hanno sostenuto l’apicoltura per generazioni, sia a livello familiare sia imprenditoriale, come pure nel campo della ricerca e dell’associazionismo. APInRosa – che gode del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste cui indirizziamo il nostro più sentito ringraziamento – è un riconoscimento al merito di queste donne straordinarie, perché nei volti del presente riviva l’opera di chi ha dato continuità e dignità al difficile compito dell’apicoltore”, sottolinea Raffaele Cirone, presidente nazionale della Federazione Apicoltori Italiani (FAI).